di RITA TULELLI
Quando si parla di violenza domestica, l'attenzione è spesso focalizzata sulle vittime dirette. Tuttavia, un aspetto spesso trascurato è l'effetto devastante che questi episodi hanno sui bambini che assistono, anche se non sono fisicamente coinvolti. La violenza domestica, sia essa fisica che verbale, può lasciare cicatrici profonde e durature nei piccoli testimoni, influenzando il loro sviluppo emotivo, psicologico e sociale. I bambini sono estremamente sensibili agli ambienti familiari e agli stati emotivi degli adulti che li circondano. Assistere a episodi di violenza domestica può causare una serie di disturbi psicologici. Tra questi, il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) è comune e può manifestarsi con sintomi di ansia, incubi ricorrenti, flashback e uno stato di ipervigilanza costante. L'ansia e la depressione sono altre conseguenze frequenti, con i bambini che sviluppano sentimenti di paura, insicurezza e disperazione. Inoltre, molti piccoli testimoni soffrono di bassa autostima, interiorizzando la violenza e percependosi talvolta come la causa delle tensioni familiari. L'esperienza della violenza domestica non si limita all'ambito emotivo. I bambini testimoni possono manifestare comportamenti problematici come l'aggressività, spesso riproducendo i modelli violenti appresi nell'ambiente domestico. Altri possono scegliere di isolarsi socialmente, sviluppando difficoltà nelle relazioni con i coetanei per paura del giudizio o per un senso di diversità. Anche il rendimento scolastico può risentirne, poiché lo stress emotivo interferisce con la capacità di concentrazione e apprendimento. Un grave rischio legato all'esposizione alla violenza domestica è la perpetuazione del ciclo della violenza. I bambini che crescono in ambienti violenti possono normalizzare tali comportamenti e, da adulti, riprodurli nelle proprie relazioni. Interrompere questo ciclo è fondamentale per prevenire futuri abusi. Affrontare l'impatto della violenza domestica sui bambini richiede un intervento tempestivo e mirato. Gli adulti di riferimento, come insegnanti, parenti e operatori sociali, devono essere in grado di riconoscere i segnali di disagio e attivare le risorse necessarie. Le istituzioni scolastiche e sanitarie svolgono un ruolo cruciale nel fornire supporto psicologico e percorsi di recupero. Per aiutare i bambini a superare i traumi legati alla violenza domestica, è essenziale adottare strategie di supporto adeguate. La terapia psicologica, attraverso approcci come la terapia cognitivo-comportamentale o la terapia del gioco, può aiutare i bambini a elaborare le esperienze traumatiche. I gruppi di supporto rappresentano un ulteriore aiuto, poiché permettono ai piccoli di condividere le proprie esperienze con coetanei che vivono situazioni simili, riducendo il senso di isolamento. Infine, creare ambienti sicuri e stabili, sia in ambito familiare che scolastico, è fondamentale per il benessere del bambino. Anche se non direttamente vittime, i bambini che assistono alla violenza domestica subiscono danni profondi che possono influenzare la loro vita a lungo termine. È compito della società riconoscere e affrontare questo problema invisibile, offrendo ai piccoli testimoni strumenti e risorse per guarire e costruire un futuro sereno e sicuro.
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