Tulelli: "Le feste patronali, un tesoro di cultura e tradizione che vive nel presente"

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Rita Tulelli
  16 luglio 2025 13:12

di RITA TULELLI

Le feste patronali sono molto più di semplici ricorrenze religiose: rappresentano un ponte tra passato e presente, un mosaico di musica, colori, costumi e gesti che raccontano l’identità profonda di una comunità. In un’epoca in cui tutto scorre veloce, queste celebrazioni ci ricordano l’importanza di fermarsi, guardarsi negli occhi e sentirsi parte di qualcosa di più grande. Basta ascoltare il rullo dei tamburi, il suono delle campane o le marce bandistiche che accompagnano la processione per immergersi in un’atmosfera unica. La musica delle feste patronali non è solo intrattenimento: è una memoria sonora che evoca storie antiche, leggende e devozioni tramandate di generazione in generazione. Le bande musicali, spesso formate da giovani e anziani insieme, diventano simbolo di continuità e partecipazione. I costumi tradizionali, ricchi di ricami e simboli, sono una vera e propria lingua fatta di stoffe e colori. Ogni dettaglio ha un significato, ogni tessitura racconta un pezzo di storia. Le confraternite, con i loro abiti caratteristici, sfilano tra le vie addobbate a festa, creando un quadro vivente che emoziona residenti e visitatori. È qui che la cultura si fa materia e gesto, visibile e tangibile. Il momento più atteso, cuore pulsante delle feste patronali, è spesso la processione. La statua del santo patrono, portata a spalla o su carri finemente decorati, attraversa le strade accompagnata da canti, preghiere e fiori. Non si tratta solo di un rito religioso: è un atto collettivo che unisce credenti e curiosi in un’esperienza carica di emozione e senso di appartenenza. In quei passi lenti, condivisi, c’è la storia di un popolo e la sua voglia di restare unito. L’UNESCO definisce questi riti come parte del “patrimonio culturale immateriale”, perché non sono fatti di pietra o carta, ma di pratiche, conoscenze e saperi che vivono solo se vengono trasmessi e vissuti. Le feste patronali, con i loro sapori, suoni e riti, hanno il potere di attrarre viaggiatori da ogni angolo del mondo, curiosi di scoprire l’anima autentica dei luoghi. Proteggere e valorizzare le feste patronali significa custodire la memoria di una comunità, ma anche innovarla con rispetto. Molti giovani oggi riscoprono il piacere di partecipare, di imparare vecchi mestieri legati agli allestimenti o di suonare nella banda del paese. In questo modo la tradizione continua a vivere, trasformandosi in un’eredità viva che parla anche alle nuove generazioni. Le feste patronali non sono quindi soltanto una pausa dal quotidiano: sono un vero e proprio spettacolo dell’anima, in cui ogni cittadino può ritrovare le proprie radici e sentirsi parte di un racconto collettivo che non smette di emozionare.

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