di STEFANIA PAPALEO
Associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta e al riciclaggio. Sono queste le accuse intorno alle quali ruota l'indagine degli uomini della Dia di Catanzaro, che, dalle prime luci di oggi, stanno bussando alla porta di imprenditori e pubblici ufficiali con in mano un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro.
Circa 50 gli indagati destinatari del provvedimento, nomi eccellenti quelli che si rincorrono tra le righe delle carte della dirompente inchiesta condotta dal procuratore Nicola Gratteri, che ha fatto luce sul monopolio delle aste giudiziarie di cui da anni si parla in Calabria, stringendo il cerchio su noti professionisti della città capoluogo. In particolare, sono 13 le persone portate in carcere e 35 ai domiciliari. Tra gli arrestati, diversi colletti bianchi di Catanzaro e provincia e imprenditori di spessore, ritenuti collusi con i maggiori esponenti delle 'ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come 'Bonaventura' 'Aracri', 'Arena' e 'Grande Aracri'. Coinvolto anche il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa. La casa di Roma di Cesa è stata perquisita questa mattina dal personale della Dia.
'Basso Profilo' il nome in codice dell'operazione, che sarà illustrata in conferenza stampa alle 10,30, nella sede della Corte d'Appello di Catanzaro, alla quale parteciperà anche il direttore della Dia, Maurizio Vallone. In campo circa 200 donne e uomini della Dia e 170 unità tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza con il supporto di quattro unità cinofili e un elicottero.
La movimentazione illecita di denaro per un valore di oltre trecento milioni di euro è stata accertata nel corso dell'indagine, che ha portato anche all'esecuzione di numerosi sequestri di beni costituiti da compendi aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali per un valore che è stato definito "ingente". In particolare i sigilli sono scattati a 59 società, 29 autoveicoli, 77 conti correnti, 24 carte ricaricabili, 1 natante, oggetti preziosi, un lingotto d’oro e 80 milioni di euro in immobili.
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