Turismo, Demoskopica: "Alla Calabria servono più presenze internazionali. L'incremento vale 130 milioni"

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  16 ottobre 2019 13:00

E' l'incoming internazionale "una concreta opportunità di sviluppo del settore turistico in Calabria". E' la sintesi cui è giunta una ricerca condotta da Demoskopika sull'andamento turistico in Calabria. "È del tutto evidente - afferma il presidente dell'Istituto Raffaele Rio - che esiste una relazione direttamente proporzionale tra arrivi e presenze: all'incremento dei turisti stranieri in Calabria, le presenze potrebbero crescere più del doppio rispetto al dato italiano. E ciò potrebbe innescare un moltiplicatore virtuoso della spesa turistica. Se, ad esempio, si puntasse ad ottenere la stessa incidenza di turisti stranieri attualmente detenuta dal Mezzogiorno, per la Calabria si potrebbe verificare un incremento di ben 172 mila arrivi e di circa 1 milione di pernottamenti con un beneficio per il sistema economico regionale, in termini di nuova spesa turistica generata sul territorio, pari a oltre 130 milioni di euro. In questa direzione seppur in chiave non esaustiva e onnicomprensiva, vince chi è più capace di suscitare interesse per le destinazioni dimostrando un utilizzo sapiente e integrato delle strategie di promo-commercializzazione dei territori in direzione di una maggiore valorizzazione delle motivazioni, delle aspettative e delle esperienze di chi viaggia".

Secondo i dati di Demoskopika, il turismo calabrese presenta uno dei livelli di internazionalizzazione più bassi d'Italia, ma, di contro, ottiene il primato di uno degli indicatori più rilevanti di analisi delle potenzialità future: la permanenza media. E così, se i 340 mila turisti stranieri che hanno scelto la Calabria rappresentano solo lo 0,5% del totale degli arrivi stranieri in Italia, è altrettanto vero che gli stessi decidono di soggiornarvi più a lungo, in assoluto, rispetto al resto del paese: 6,08 notti a fronte dei 3,43 pernottamenti medi registrati a livello nazionale. Una tendenza da "primato" che alimenta la spesa turistica, cresciuta del 4,9% nell'ultimo anno portandosi a quota 193 milioni di euro. La Calabria, rileva ancora Demoskopika, presenta uno dei livelli di internazionalizzazione più bassi d'Italia. Il relativo indice, che misura l'incidenza della componente straniera sulle presenze turistiche complessive, ha registrato, infatti, un posizionamento pari al 19%. In altri termini, nel 2018, su 100 turisti che hanno trascorso la vacanza in Calabria, 19 risultano stranieri. Un dato distante sia rispetto al dato italiano (49% arrivi stranieri e 51% di arrivi italiani) che all'intera area del Mezzogiorno (28% arrivi stranieri e 72% italiani). La Calabria, tuttavia, presenta la permanenza media più alta d'Italia, 6,08 notti a fronte dei 3,43 nazionali. Il dato complessivo, dunque, fa registrare, nel 2018, oltre 2 milioni di pernottamenti (presenze straniere) generati da 340 mila turisti (arrivi stranieri). "È bene precisare - si legge nello studio Demoskopika - che la permanenza media risulta un indicatore estremamente interessate in chiave di analisi delle potenzialità future del mercato turistico regionale. La variabile si ottiene rapportando il numero delle presenze registrate in un determinato periodo sul numero degli arrivi nello stesso periodo".

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Nel 2018, secondo i dati più recenti della Banca d'Italia, riferisce Demoskopika, la spesa generata dai turisti stranieri in Calabria ammonta a 193 milioni con un incremento del 4,9% rispetto al 2017. L'espansione della spesa turistica è stata trainata prioritariamente da quelle dovute a viaggi per motivi personali con 175 milioni di euro (91% del totale), in particolare per vacanza con 94 milioni, mentre le entrate per viaggi d'affari hanno fornito un contributo decisamente minore, 18 milioni. A registrare la maggiore spesa turistica, la vacanza al mare con 67 milioni (35%), seguita dalla vacanza culturale o in una città d'arte con 12 milioni (6,1%). Alla crescita delle entrate complessive per il sistema turistico calabrese, infine, secondo Demoskopika, hanno contribuito soprattutto gli arrivi provenienti da Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Argentina e Svizzera che hanno generato una spesa turistica di ben 128 milioni di euro pari a poco meno del 70% delle entrate totali

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