I parametri della classifica Censis vanno 'interpretati', un ramoscello d'ulivo verso il dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia (Diges) e la rivendicazione dell'autonomia universitaria rispetto alle posizioni della politica comunale. Sono alcuni degli spunti emersi nel corso della conferenza stampa di Gianni Cuda, con cui il rettore dell'UMG ha da un lato tracciato il bilancio del suo primo anno di mandato e dall'altro ha risposto ad alcune polemiche sorte attorno all'ateneo catanzarese nelle scorse settimane e più volte affrontate da La Nuova Calabria.
CLASSIFICA CENSIS E CONFRONTO CON UNICAL- Sulla classifica Censis, in cui UMG è ultima fra i medi atenei, ha detto “Ci si accorge che due sono quelli critici, l’internazionalizzazione e la occupabilità: però – ha specificato il rettore dell’Umg – deve essere compreso il modo in cui questi risultati sono stati ottenuti e anche gli algoritmi sulla base dei quali questi risultati sono stati ottenuti, algoritmi che si applicano bene agli atenei del Centro Nord ma non a quelli di aree svantaggiate come è la Calabria”. Il rettore ha promesso investimenti per affrontare i due dossier e ha sottolineato come i risultati non siano così difformi da quelli dell'UNICAL, il cui parallelismo è stato un altro tema che ha infiammato il dibattito pubblico. A tal proposito: “Non si tratta di subire il peso o di temere concorrenza, anzi la concorrenza è utile perché genera competizione sana. E’ stato il mio predecessore, il professor De Sarro, a dare l’ok per la partenza del corso a Cosenza ma se fossi stato io avrei agito allo stesso modo perché – ha osservato il rettore dell’Umg – il sistema universitario ne beneficia e i dati dicono che si sta verificando questo”.
GLI ISCRITTI E LA PRECISAZIONE SU DIGES- In definitiva per il rettore Cuda: “L’Università Magna Graecia di Catanzaro è in buona salute. Dal 2014 il numero degli studenti iscritti all’Umg – ha spiegato - da circa 11mila e 12mila, nel 2023/24 l’Umg ha registrato numeri soddisfacenti nelle iscrizioni, con un’offerta formativa che include 23 corsi di laurea triennale, 5 lauree magistrali a ciclo unico, 9 lauree magistrali biennali, oltre a 15 dottorati di ricerca, 19 master di primo livello e 3 master di secondo livello. In totale si registrano circa 6mila studenti iscritti ai corsi di laurea triennali, 3.800 ai corsi di laurea magistrali a ciclo unico e 1.000 ai corsi di laurea magistrali biennali”. Nel corso della conferenza Cuda se l'è presa con la stampa quando parla di ateneo in declino, poiché - ad avviso del rettore - sarebbe un fattore che porta gli studenti ad andare o proseguire gli studi fuori. Diges ha corretto il tiro rispetto alle dichiarazioni rilasciate a La Nuova Calabria, in cui aveva parlato di livelli di "performance non accettabili", ricordando l'eccellenza nel meridione rappresentata dal dipartimento.
LA POLEMICA CON IL COMUNE- "Quanto alla polemica con l’amministrazione comunale, che non è riferita solo a questa amministrazione perché il discorso è antico, è una polemica che trova radici in una serie di criticità che – ahimè - né questa né le precedenti amministrazioni hanno risolto. L’autonomia universitaria – ha sottolineato il rettore dell’Università di Catanzaro – è sancita dalla Costituzione, quindi ognuno deve fare il proprio lavoro: è ovvio che noi dobbiamo raccogliere le istanze che vengono dalla città e dall’amministrazione ma devo soffermarmi sulla autonomia nella scelta, le cui dinamiche sono molto più complesse rispetto a quelle che uno potrebbe immaginare”.
Il rettore ha inoltre parlato degli investimenti fatti su residenzialità (due lotti all'interno del campus e il progetto della Chimirri) e delle nuove aule a Germaneto per affrontare la cronica carenza di spazi.