Un Comune del Catanzarese nega ad una bimba disabile l'assistente a scuola. Il Tar lo condanna

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Scuola
  30 giugno 2020 18:41

di PAOLO CRISTOFARO

Hanno presentato e vinto un ricorso al Tar della Calabria i genitori di una bambina con disabilità, difesi dall'avvocato Annalaura Giannelli, che avevano chiesto, come previsto dalla legge, ad un Comune della costa ionica catanzarese, la nomina di un assistente educativo, oltre all'insegnate di sostegno, che supportasse la minore iscritta alla locale Scuola Media durante le attività didattiche.

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La richiesta era stata avanzata nel 2019, per un fabbisogno di 12 ore a settimana, oltre alle 18 già coperte dall'insegnante di sostegno che, invece, la scuola ha messo a disposizione. Il Comune, al contrario, nonostante le numerose istanze, rivolte anche dal Dirigente dell'Istituto Scolastico, non ha provveduto ad assegnare l'assistente alla minore, privandola quindi di un essenziale diritto che, come riportato in sentenza, è sancito anche a livello internazionale dalla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 2006.

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Il Tribunale quindi, con sentenza emessa in data odierna (presidente: Arturo Levato; estensore: Gabriele Serra), ha quindi accolto le ragioni dei genitori della piccola, intimando al Comune di disporre l'attivazione del servizio negato e condannandolo a 3000 euro di risarcimento, più altri 1000 di spese legali.

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