Una Calabria priva di strategia politica

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L'avvocato Francesco Bianco
  07 dicembre 2019 10:11

Da alcuni giorni, l’imprenditore calabrese Pippo Callipo ha deciso di candidarsi a Governatore in quota centro-sinistra. Inizialmente, era circolata una voce secondo la quale il medesimo veniva considerato per la stessa candidatura dai grillini calabresi. Di Maio continua a dire che il Movimento 5 Stelle andrà avanti per la sua strada isolatamente, con la candidatura del Prof. Aiello. Ora, diceva il grande Flaiano che, se la cosa non fosse tragica, ci sarebbe da ridere.

Questa decisione di correre da soli, che considero assolutamente illogica, è stata adottata dopo il flop che i grillini hanno avuto nelle scorse elezioni regionali in Umbria. In quel caso, in effetti, la performance del movimento di Grillo, alleato con il PD, è stata oltremodo deludente. Al punto tale da far vacillare la leadership del capo politico Luigi Di Maio. Tornerò più in là sul caso Umbria. Ma, ritengo che il rimedio adottato, cioè la decisione di correre da soli in Calabria ed in Emilia Romagna, sia peggio del male, disvelando una totale assenza di strategia politica di lungo periodo, nel contesto che si è venuto a creare in Italia e, indirettamente, in Calabria. Sono del parere che le due forze politiche maggiormente rappresentative attualmente al governo centrale (5S e Pd), abbiano più punti in comune di quanto si possa immaginare. Personalismi a parte. Certamente in misura superiore rispetto ad una alleanza 5S-Lega. Affermo ciò, quantomeno considerando l’umore e i desiderata degli elettori di riferimento. Purtroppo, però, una visione lungimirante della questione viene letteralmente drogata dal protagonismo sfrenato degli attuali “leader”, concentrati unicamente sui numeri costituenti i sondaggi relativi alla propria forza politica. Qualcuno, anni fa, diceva che i veri statisti pensano alle future generazioni. Oggi, si pensa miseramente solo alle elezioni e ai sondaggi commissionati ai vari Istituti di riferimento. Quanto alle elezioni umbre, sono fermamente convinto che il motivo del negativo esito elettorale sia duplice. Innanzitutto, l’esistenza di una pregressa crisi della giunta Marini (Pd) per un imponente scandalo sulla sanità, ad opera proprio dei 5S, per cui l’alleanza in quel caso è parsa ai più fortemente innaturale. Il secondo motivo, a mio parere più decisivo, deriva dalla totale assenza di programmazione. In politica i percorsi si costruiscono nel tempo, non certamente nello spazio di un mattino. L’alleanza Pd-5S alle regionali, se costruita con criterio e logica razionalità, avrebbe costituito il riflesso e il conseguente corollario di una alleanza nata l’estate scorsa per il governo della Nazione. Anche se, ad onor del vero, anche lì ci sarebbe da dire, ma mi soffermo in ambito regionale. Diversamente, si è agito in modo precipitoso, senza stabilire un vero contatto con il territorio, in una fase in cui il capo della Lega trascorreva, di fatto quotidianamente, le sue giornate in campagna elettorale accanto ai cittadini umbri. Ora, il medesimo “capolavoro” si sta per compiere nella nostra regione. Questa ostinata presa di posizione di candidarsi da soli, da parte dei 5S, sol che si rifletta adeguatamente, non ha ragion d’essere. Mi domando, senza nulla togliere al loro attuale candidato a Governatore, Prof. Aiello, certamente professionista eccellente che non conosco, dove credono di arrivare? In una Calabria ridotta ai minimi termini, ultima in tutte le classifiche ipotizzabili, non sarebbe il caso di progettare seriamente un’alleanza programmatica su alcuni determinati temi di fondo? O si vuole soltanto una inutile presenza di rappresentanza? Credo, peraltro, che ciò rientri nei doveri istituzionali di una forza politica con ragguardevole rappresentanza. Ad onta di tutto questo, nei giorni scorsi, in modo assolutamente folle, si era addirittura ipotizzata l’assenza dalla competizione calabrese. Decisione in seguito sconfessata dalla piattaforma Rousseau. Quanto fin qui sostenuto è ora ancor più ingiustificato dalla discesa in campo dell’imprenditore Callipo, sulla cui specchiata storia personale credo che ci sia ben poco da aggiungere. Quale altro candidato – considerato inoltre inizialmente dai grillini - avrebbe dovuto esserci per convincere i 5S ad imboccare la retta via? Prova di quanto affermo è il tentativo di numerosi movimenti ed esponenti calabresi ad esortare una convergenza su Callipotale da rendere possibile un risultato elettorale importanteA tanto si aggiunga che, dall’altro versante, esiste il rischio di un’onda sovranista anche alla Regione Calabria. Dunque un frazionamento politico, illogico seguendo il dato nazionale, ma comunque lontano da qualsivoglia strategia politica, che agevolerebbe un avversario tradizionalmente distante dalle nostre istanze territoriali, anche se molto vicino durante i giorni di campagna elettorale. A meno che non batta un colpo la parte moderata di Forza Italia, magari con l’ausilio del partito della Meloni. In quest’ultimo versante, il centrodestra per l’appunto, si registra un fenomeno paradossale. Il candidato Governatore, per una logica distributiva regionale, spetterebbe a Forza Italia, ma la Lega pretende di dettare legge. Della serie, il candidato è tuo ma lo decido io. Recentemente, si è appreso di un veto, perfino familiare, del partito di Salvini nei confronti dei fratelli Occhiuto. Ora, se il sindaco di Cosenza può essere “ostacolato” da pendenze giudiziarie, dico che porre veti sull’On. Roberto Occhiuto, autorevolissimo esponente, nonché vice-capogruppo alla Camera dei Deputati è quasi allarmante. Certamente si segnala una pretesa (di Salvini) in linea con la filosofia di chi chiedeva pieni poteri l’estate scorsa. Credo che il vero motivo sia squisitamente politico, visto che i fratelli Occhiuto appartengono all’ala moderata e non sovranista del partito azzurro. Spero che il coordinamento regionale di Forza Italia difenda una candidatura in linea con le istanze dei cittadini calabresi, non facendosi sottomettere da chi di Calabria conosce ben poco. E’ una questione di dignità.

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Ad ogni buon conto, durante l’ultimo vertice del centrodestra del 6 dicembre, si è parlato del candidato Governatore per la Calabria, in modo però gattopardesco. Pare, infatti, che, pur avendo Berlusconi posto sul tavolo il nome dell’On. Santelli, la stagnazione continui. Staremo a vedere.     

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