
Una giornata di emozione autentica, sorrisi e scoperte ha preso vita ieri presso il Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS), dove i volontari hanno aperto le porte agli amici dell’Unitalsi per un incontro ravvicinato con il mondo animale, tra specie autoctone e piccoli ospiti esotici.
Fin dal mattino il cortile del centro si è riempito di attesa e curiosità. Ad accogliere il gruppo è stato il personale del CRAS, che ogni giorno lavora con dedizione per salvare, curare e reinserire in natura gli animali in difficoltà. “Il nostro obiettivo è restituire libertà — quando possibile — a ogni creatura che arriva qui. Ma giornate come questa ci ricordano anche quanto sia importante condividere ciò che facciamo”, ha spiegato la Dottoressa Giordano Debora durante l’introduzione.
Dopo una breve presentazione del centro, i partecipanti dell’Unitalsi sono stati accompagnati in un percorso sensoriale guidato: un viaggio che ha permesso di osservare da vicino rapaci in riabilitazione, piccoli mammiferi e persino alcune specie esotiche ospitate temporaneamente per esigenze veterinarie.
Sotto la supervisione attenta degli operatori, gli ospiti hanno potuto toccare e conoscere animali che spesso si vedono solo da lontano: il morbido piumaggio di un allocco, il guscio levigato di una tartaruga, fino alle squame iridescenti di un serpente non pericoloso, che ha suscitato un misto di stupore e ammirazione. Ogni incontro è stato un’occasione per raccontare storie di recupero, episodi difficili ma anche finali felici, grazie all’instancabile lavoro del CRAS.
Momenti particolarmente toccanti si sono vissuti nel laboratorio educativo, dove i volontari hanno mostrato come vengono medicati e nutriti gli animali feriti. Gli amici dell’Unitalsi hanno posto domande, ascoltato con attenzione e partecipato con entusiasmo alle attività interattive, scoprendo non solo la fragilità ma anche la grande forza della natura.
La giornata si è conclusa con una un piccolo gesto simbolico: la liberazione di una poiana tornata in forma, accolto da un lungo applauso. Un’emozione che ha unito tutti, grandi e piccoli, ricordando quanto la cura verso gli altri — animali o persone — sia un valore che trascende ogni barriera.
“Queste esperienze sono un dono, perché ci permettono di vedere il mondo con occhi diversi”, ha commentato uno dei partecipanti dell’Unitalsi.
Il CRAS, con la sua attività silenziosa e fondamentale, continua così a essere un presidio di tutela ambientale ma anche un luogo di incontro, sensibilizzazione e umanità. Una realtà che non solo protegge la fauna, ma insegna a riconoscerne il valore, regalando giornate indimenticabili come questa.
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