di CARLO MIGNOLLI
Una vicenda che sembra uscire da un romanzo di Kafka sta scuotendo il Comune di Reggio Calabria. La signora Manuela Metri, regista di fama e originaria della città, ha scoperto di essere ancora proprietaria, insieme alla sorella, del terreno su cui sorge una scuola pubblica, costruita nel 1998.
La scoperta è avvenuta nel corso della successione ereditaria, avviata dopo la morte dei genitori. Durante la verifica delle proprietà, è emerso che il terreno in questione, ereditato dal padre Mario Metri, non è mai stato formalmente espropriato dal Comune. La scuola, dunque, è stata edificata su un’area privata senza alcuna procedura legale di acquisizione.
L’avvocato della signora Metri, Ilario D’Apolito, ha contattato il Comune di Reggio Calabria per chiarire la situazione. Inizialmente, i funzionari comunali erano convinti che l’esproprio fosse stato regolarmente effettuato. Tuttavia, dopo mesi di verifiche, è emerso che non esiste alcun documento che attesti la procedura di esproprio o il pagamento dell’indennità dovuta.
“Mi sono recato personalmente a Reggio Calabria per consultare gli archivi comunali, che si sono rivelati enormi e disorganizzati. Nonostante le ricerche, non è emerso nulla”, ha dichiarato l’avvocato.
La scuola, tuttora funzionante, è una struttura di notevoli dimensioni e rappresenta un’opera di pubblica utilità. Tuttavia, l’assenza di un esproprio formale solleva gravi interrogativi legali e fiscali. “Se domani l’Agenzia delle Entrate richiedesse il pagamento delle imposte arretrate dal 1998, a chi verrebbero imputate? Ai legittimi proprietari?”, si domanda l’avvocato.
Nonostante i ripetuti tentativi di dialogo, il Comune non ha fornito risposte concrete. L’ufficio tecnico aveva inizialmente garantito una soluzione, salvo poi interrompere ogni comunicazione.
Dopo un anno di silenzi e promesse mancate, la signora Metri ha deciso di agire legalmente. È stato notificato un atto di citazione al Comune, chiedendo il riconoscimento dell’esproprio mai formalizzato e il pagamento dell’indennità dovuta.
La questione sarà discussa in tribunale il prossimo 30 marzo 2025. Nel frattempo, resta l’interrogativo su come sia stato possibile costruire e gestire per oltre 25 anni una scuola pubblica su un terreno privato, senza alcun titolo legale. Un problema che, se non risolto, rischia di trasformarsi in un imbarazzante precedente per l’amministrazione locale.
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