"Una squadra doganale infedele": i dettagli sul blitz del traffico internazionale di droga nel Reggino (I NOMI)

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  20 febbraio 2024 16:40

Una rete criminale specializzata nel traffico internazionale di droga. L'organizzazione, finita al centro di un'indagine della Procura di Reggio Calabria e realizzata dalla Guardia di Finanza, con l'aiuto dello Scico, Europol e della Dcsa, avrebbe operato con l'aiuto di alcuni membri dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Gioia Tauro, che avrebbero facilitato il passaggio non controllato di container contaminati, chiudendo un occhio sulle importazioni illecite.

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Le indagini, partite da un'intercettazione su una "squadra doganale infedele", si sono conclusi con l'arresto di Antonio Pititto e Mario Giuseppe Solano, due funzionari doganali al Porto di Gioia Tauro, persone chiave nell'operazione illecita.  Ai domiciliari è stata posta Elisa Calfapietra, di 36, residente a Gioia Tauro. Insieme ad altri membri dell'ufficio Antifrode, avrebbero avuto accesso a ruoli cruciali nei controlli scanner, diventando punti di forza per le operazioni di traffico. 

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In precedenza, un membro di questa squadra, dopo aver riferito un tentativo di corruzione da parte della criminalità locale, era stato riassegnato, ma continuava a lavorare nei controlli container, agevolando così le attività criminali. Un'altra intercettazione, inoltre, ha messo a fuoco che il gruppo sarebbe stato ben consapevole della propria capacità di manipolare i controlli per favorire gli interessi criminali.

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Il sistema di rendicontazione, teoricamente predisposto per tracciare i container sospetti, si è rivelato inefficace contro i funzionari corrotti che evitavano di segnalare le anomalie rilevate dagli scanner, permettendo così alla droga di passare indisturbata. Un episodio segnalato riguardava un container contenente una grande quantità di cocaina, che era sfuggito ai controlli il 21 dicembre 2020, senza che fosse possibile rintracciare alcun verbale di verifica.

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