Una voce fuori dal coro: l'indignazione (civile) e il dibattito (politico) ai tempi del coronavirus

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images Una voce fuori dal coro: l'indignazione (civile) e il dibattito (politico) ai tempi del coronavirus
Il dottore Mario Nicotera
  16 marzo 2020 13:26

Non sono un politico, sono un medico; non sono un economista, ma ho un valido interlocutore nel mio amico GIANNI BERTUCCI, dottore in economia, oltre che persona colta e informata e politologo (per passione) acuto lettore critico di fatti e misfatti del nostro martoriato Paese.

Assieme a Lui, abbiamo ascoltato con molta attenzione e fino in fondo - senza interromperlo con pensieri e commenti pregiudiziali – il discorso diffuso sui social dalla On. GIORGIA MELONI E da questo abbiamo tratto le seguenti considerazioni.

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La c. d. (per comodità!) gaffe dell’arcinota , preparatissima e di lunga carriera, sig.ra LAGARDE ha causato un inequivocabile danno alla nostra Borsa ( ribasso del 17%), alterando sensibilmente gli equilibri finanziari dei 27 paesi dell’unione Europea. E bene ha fatto la lucidissima e perspicace on. Meloni (che parla e sa conversare perfettamente in Inglese a dispetto della maggioranza dei politici di governo nostrani ! ) a rintuzzare, colpo su colpo, la politica monetaria dell’Europa che, ancora una volta richiama , (anche se in modo maldestro, questa volta!) – secondo noi - gli Italiani alla loro responsabilità rispetto al contenimento e/o alla riduzione (ristrutturazione) del Debito Pubblico.

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Come si dovrà presentare il nostro Paese ai tavoli che si apriranno in autunno per non soccombere e obbligare la nostra nazione, come in passato è stato fatto con la Grecia , ad una semplice politica di “lacrime e sangue” per rimanere in Europa ?

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Con la “spocchia” sovranista di chi pretende il continuare far scorrere a nostro favore fiumi di miliardi di Euro per affrontare la catastrofe creata dal COVID-19 e quelle altre che incombono da tempo sul nostro Paese; o con l’la coscienza degli errori compiuti dall’epoca del presidente Ciampi e la volontà critica di porvi riparo?

Abbiamo ancora un debito pubblico che sfiora i 2300 miliardi di Euro e anche i Governi “rivoluzionari” che si sono succeduti n egli ultimi tempi non hanno diminuito di un solo Euro.

Ma, perché la nostra brava interlocutrice e acuta politica non si è soffermata preventivamente su come si sia formato il nostro debito pubblico nel corso degli anni; sulle modalità dello sperpero di danaro pubblico non produttivo per la collettività, sulla mancata esecuzione di riforme importanti, solo annunziate e mai eseguite, sui saccheggi perpetrati a spese dei contribuenti italiani, sulle politiche seguite da chi ancora oggi quando si perseguono investimenti di risorse per “abolire la povertà” e garantire un pensionamento costoso e ingiusto, sia a riguardo delle generazioni precedenti che di quelle a venire.

Alcuni esempi , fra i più recenti.

Le Ruberie (in Italia)

1. Finanziamento ad oltranza di Alitalia e chiamata in causa dei c.d. Capitani Coraggiosi che hanno finito per spolpare la Compagnia già impoverita di risorse, decotta e improduttiva che BERLUSCONI ( che – fra l’altro - ha governato l’Italia per vent’anni) non volle cedere ad un prezzo equo ad Air France ;

2. le ruberie, per centinaia di milioni di euro ,perpetrate dal Governatore della regione Veneto GALAN che ha scontato pochi mesi di arresti domiciliari; quelle della Lega di BOSSI e SALVINI (impunite); quelle di del governatore della Lombardia FORMIGONI, ancora agli arresti;

5. lo sperpero e il saccheggio di 400 milioni di euro per ( il poi abbandonato) sito de LA MADDALENA per il G20, per volontà “capricciosa” di Berlusconi e messa in opera dell’ancora celebrato dr. BERTOLASO

Le Ruberie ( in Calabria)

3. Le ruberie e del nostro Ex Governatore SCOPELLITI con la costruzione finanziata, ma mai portata a termine dei tre ospedali Calabresi (Vibo, Gioa T. e Sibari) e la complicità degli amministratori della ditta prescelta (TECNIS di Catania) rinviati a giudizio per bancarotta fraudolenta;

4) gli ammanchi e gli sforamenti di Bilancio dagli amministratori della Regione ( ai tempi in cui ero in servizio il ragioniere generale ( mi pare si trattasse di un certo Biamonte che, chiamato in causa per presentare i conti, parlava dell’esistenza di bilanci solo “vocali (sic!) e delle ASL Calabresi (le cui fatture emesse venivano pagate ai fornitori due tre volte senza che nessuno se ne sia mai accorto (e la Magistratura contabile e non ?), in quanto in questi Enti, a dispetto del codice civile, non esistono i libri contabili ma – anche qui - una contabilità orale. Per non parlare della Sanità, ridimensionata (non sempre a ragione), sacrificata, umiliata, misconosciuta.

LE MANCATE RIFORME e quelle IMPRODUTTIVE E DANNOSE

1. Riforma del codice di procedura Civile per un processo interamente telematico con tempi precisi per decisioni rapide e sintetiche (un processo civile rapido inciderebbe nella nostra economia per un punto e mezzo di PIL;

2. Riforma del codice di Procedura Penale di un potere politico che ancora tollera il rinvio cronico delle udienze ( basti pensare al ricorso ai C.C. per le notifiche a domicilio dei Processi in corso;

3. La riforma mancata di c.d. “guardiani del credito” di BANCA D’ITALIA e CONSOB ( quest’ultima guidata da un ottantaquattrenne in conflitto di interessi e sponsorizzato dalle LEGA);

4. Le determinazioni prese sui fallimenti delle Banche e sulle ruberie perpetrate ai danni dei risparmiatori che ancora non hanno individuato colpevoli in virtù del “rimpallo” colposo responsabilità., ma che hanno visto , ancora una volta, il “popolo bue” a doversene fare carico;

4. Il Reddito di cittadinanza improduttivo e diseducativo ( con la chiamata in causa e la remunerazione di migliaia di facilitatori), oltre che del favoreggi

5. La Quota 100, fonte di sperpero a sfavore delle nuove generazioni;

6. Ecc., ecc. .

Alla luce di quanto esposto, sarebbe opportuno e legittimo rammentare alla sig.ra Meloni che alcune riforme varate dal governo RENZI, produttive di maggior gettito fiscale, hanno trovato la sua netta opposizione, come quelle sulla istituzione delle fattura elettronica e lo scontrino telematico dei commercianti al minuto, ivi comprese le grandi catene dei supermercati; e l’analoga opposizione feroce manifestata contro la riforma della governance delle Banche Popolari?

Come ci possiamo presentare in Europa a sbraitare e fare la voce grossa quando noi abbiamo i “carboni bagnati” per le politiche dissennate perseguite negli anni scorsi? Come possiamo dimenticare il passaggio del campanello tra BERLUSCONI e MONTI dopo i sorrisetti di MERKEL e SARCOSY su di una Italia avviata verso il Default?

Possibile che gli Italiani (tanto cari a SALVINI E MELONI) possano ancora credere che affrontare il debito pubblico con la richiesta di dare altro debito possa giovare al Paese?

I 50, 60, 70, 100 milioni di Euro che si sentono richiedere dai solerti SOVRANISTI , dopo che l’Europa e le Banche dovessero erogarli, se non dalle tasche dei poveri ( e tanto amati [! ]) da loro) Italiani?

Diceva Cicerone ( e dovrebbero dire gli Italiani) Quousque tandem Catilina ( e, da noi: Salvini, Taiani e Meloni) abutère patientia nostra?

Quando, allora - e qui il discorso di LAGARDE può avere un senso, anziché semplicemente farci indignare – si programmeranno politiche serie di ristrutturazione del debito, prima o in contemporanea del chiedere aiuto alla nostra irrinunciabile Europa?

Quando si affronteranno politiche serie di abolizione di quelli sprechi e privilegi che hanno, fin qui, devastato l’Italia?

Quando si smetterà di badare a coltivare solo il proprio orticello politico dei consensi, trascurando l’interesse comune?

Quando ci si comincerà a convincere che affrontare il Coronavirus significa affidarsi esclusivamente alla Ricerca Scientifica e al lavoro muto e responsabile di chi offre la propria vita per salvare l’Altro? Quando alla scienza ed alla conoscenza delle regole finanziarie per salvaguardare le risorse e il destino degli italiani?

Quando si smetterà di abbaiare alla Luna, di sostituire tutto questo con proclami polemici ed interessati che escludano il privilegio del fare consapevole e ragionato?

Mario Nicotera e Gianni Bertucci

(WWW.MarioNicotera.it dr.marionicotera@pec.it

nicoteramario29@gmail.com)

 

 

 

 

 

 

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