Us Catanzaro 1929, allenamento al "Ceravolo" in un ritrovato clima di armonia

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Il presidente Noto, in compagnia del Ds Lo Giudice e del team manager Gallo, osserva lo svolgimento della seduta d'allenamento
  06 febbraio 2020 20:12

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Allenamento pomeridiano al “Ceravolo”, sotto un bellissimo sole e un freddo pungente. A bordo campo, anche il presidente Noto, in compagnia del Ds Lo Giudice e del team manager, Gallo. Solito riscaldamento e poi subito in campo per provare azioni d’attacco ad una porta sola. 

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Il tecnico Auteri ha schierato da una parte Atanasov, Urso e Quaranta, in difesa; a centrocampo, Bayeye, Di Livio, Corapi, Carlini e Contessa; in attacco, Kanoute e Bianchimano. 
In casacca verde invece, Martinelli, Riggio e Nicoletti, in difesa; Statella, De Risio, Iuliano e Casoli, a centrocampo; Giannone, Di Piazza e Tulli, in avanti.

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Auteri ha lavorato molto sulla rapidità e sull’abilità di uscire palla al piede, sul pressing avversario. In fase di proposizione ha chiesto rapidità di esecuzione e passaggi di prima. Hanno lavorato a parte, Celiento, vittima di un problemino alla schiena rimediato durante l’allenamento di ieri, al PoliGiovino, e Pinna che sta svolgendo una preparazione atletica soggettiva, in seguito all’infortunio subito circa un mese fa.

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Poco prima, Sergio Contessa e Matteo Di Piazza avevano parlato in sala stampa.

“Stiamo preparando molto bene la prossima partita per vincerla – afferma Contessa -, così come abbiamo fatto con le precedenti”. 

Il difensore prelevato dalla Feralpi Salò non ha “avuto modo di conoscere Grassadonia ma l’arrivo del mister Auteri ha riportato entusiasmo. Abbiamo capito che bisognava dare una svolta, una sterzata alle prestazioni e ai risultati. E saranno proprio i risultati che conteranno per i prossimi 3 mesi, in previsione di un grande play-off. Siamo convinti di poter fare bene. Sappiamo di essere una squadra di livello e poi la società ha fatto uno sforzo importante per portare 8 giocatori a Catanzaro. 

Poi dice: “La mia volontà era quella di venire qui ma il problema era legato alla vecchia società. Appena è arrivato il via libera ho preso le valigie e sono sceso. Una volta arrivato, tuttavia, ho percepito che l’aria era un po’ pesante, soprattutto perché i giocatori non erano contenti di come stavano andando le cose. Quando parti al di sotto delle aspettative – osserva il difensore - è difficile recuperare posizioni. È ovvio che i nuovi acquisti e il ritorno del mister abbiano dato una linfa nuova ed entusiasmo.

Per quanto riguarda il modulo di gioco, “il 3-4-3 non l’ho mai praticato ma ho fatto il 3-5-2 più difensivo. Con il modo di giocare di Auteri ho molta più possibilità di attaccare”.

Contessa è stato tra i protagonisti della Feralpi Salò che l’anno passato eliminò il Catanzaro dai play-off proprio al Ceravolo. “Ho giocato più di una volta contro il Catanzaro – ricorda – ma l’anno scorso, pur avendo 9mila persone contro, ho vissuto una bella esperienza”


Dal canto suo, Matteo Di Piazza afferma: “Mi fa piacere essere qui, perché erano 3, 4 anni che il mercato mi accostava al Catanzaro ma alla fine, ahimè, ho scelto altre destinazioni”.

Attaccante di razza ma non ancora al massimo della forma. 
“Quando sono arrivato – spiega la punta centrale di Partinico - ho avuto una decina di giorni di bronchite e ho giocato a Lentini con antibiotici. Non è stato facile neppure il cambio di allenatore e devo entrare nei meccanismi. A Lecce ho avuto Liverani che era simile ad Auteri ma negli ultimi anni ho giocato con tecnici bravi ma con idee diverse. Il mister mi può dare tanto e conosco il suo modo di fare. Tutti me ne parlavano bene e ora ho avuto la fortuna di capire come lavora. Negli ultimi 4 anni sono stato in piazze molto belle e ho vinto 3 campionati e spero di farlo anche quest’anno a Catanzaro, soprattutto per la squadra che si è formata. L’entusiasmo deve essere alla base". 

Per Di Piazza la ricetta per vincere i campionati sta “nell’entusiasmo, nella serenità dello spogliatoio dove ognuno fa il suo. Negli ultimi anni sono stato nel girone C e lo conosco bene. Ritengo che il Rieti sia una squadra in salute e il campo è difficile soprattutto per chi sa giocare a calcio. Ma anche la tifoseria riveste una componente importante.

E conclude: “Il mio sogno è giocare la serie B. L’ho conquista ma non ho avuto la possibilità di giocarla con continuità. Vorrei ottenere la promozione e rimanerci, ma soprattutto riportare questa città dove merita veramente”.

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