di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Ritorna a parlare con la stampa il Direttore sportivo del Catanzaro, Pasquale Lo Giudice. Lo fa l’antivigilia di Capodanno in una conferenza stampa in cui riavvolge il nastro dell’Us Catanzaro fino alla sciagurata partita casalinga contro la Feralpi Salò che sancì l’eliminazione dai play-off. Da quel momento in poi il Ds delle aquile non ha più potuto rilasciare dichiarazioni per le ragioni legate all’inibizione di sei mesi inflitta dal Giudice sportivo, ridotta a 4, in Appello.
Il Ds ha ripercorso i momenti della riconferma di Auteri, del mercato estivo, dei primi momenti di sbandamento, delle critiche sempre più pesanti, dell’arrivo di Grassadonia. “In questi 3 mesi è accaduto qualcosa di insolito – ha detto - . Si è avuta la sensazione che non si aspettasse altro che vedere perdere il Catanzaro per poter far dire a qualcuno: ecco, lo avevo detto”.
Lo Giudice non nega gli errori di comunicazione della società. “Forse a volte ci siamo resi antipatici, suscettibili” e ci assumiamo le responsabilità. Per questa ragione ho condiviso la scelta di ammorbidire il clima togliendo il silenzio stampa e aprendo le porte degli allenamenti ai tifosi. Ma ciò che è accaduto negli ultimi 3 mesi non riguarda calcio ma molto altro”.
Il Ds ha evidenziato in una recente intervista che Babbo Natale possa regalare un po’ di compattezza. “La critica ci sta tutta – ha detto – da parte dei tifosi e dei giornalisti ma al primo posto ci deve essere il Catanzaro. In questi mesi ci siamo persi dietro a tanti altre cose. Certo – ha spiegato – noi non pensavamo di fare questo tipo di campionato. Eravamo convinti di poter essere protagonisti e invece è andata così ma per recuperare terreno è necessario remare tutti nella stessa direzione. Poi, a fine anno, si tireranno le somme”.
Sulla vicenda Auteri ha detto che il suo esonero “non è il primo né l’ultimo nel calcio” ma ha sottolineato che le ragioni del suo esonero sono state già chiarite dalla società. Per quanto riguarda il mercato di riparazione, “la società mi ha dato le direttive per poter consegnare a mister Grassadonia una squadra più vicina alle sue esigenze e alla sua filosofia di gioco. Questo campionato – ha spiegato - è molto più duro dell’anno scorso e forse per essere più competitivi dovevamo fare qualcosa in più rispetto ad altre rose. Ciò non toglie che abbiamo raccolto di meno di quanti ci aspettavamo. Dovevamo essere nella posizione di Potenza e Monopoli. Ma quando le cose non vanno per il verso giusto – ha aggiunto - non è l’errore di un giocatore ma alla base ci stanno tante motivazioni. Anche i giocatori confermati non stanno rendendo come l’anno scorso ed è il motivo per cui richiamo anche loro ad un maggiore impegno. Partire bene è fondamentale e dipende da come s’incanala il campionato. Lo spartiacque di questo torneo è rappresentato dalla partita di Reggio Calabria. Quello dell’anno scorso fu la partita di Castellamare. Dalla sconfitta di Reggio abbiamo perso certezze e si è innescata tutta una situazione degenerata poi in tutto ciò che abbiamo visto. I rifiuti dei giocatori trattati in estate - ha chiarito - non sono legati all’offerta economica. Esempio Furlan. La differenza economica per il portiere era irrisoria ma il giocatore ha scelto Catania”.
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