Us Catanzaro 1929, il presidente Noto: "Abbiamo un futuro roseo davanti a noi, ma soffriamo molto la carenza di un buon campo d'allenamento"

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Floriano Noto, presidente dell'Us Catanzaro 1929
  04 febbraio 2020 18:37

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Il presidente del Catanzaro Floriano Noto si presenta in sala stampa sereno e sorridente. E’ soddisfatto della campagna acquisti di gennaio e non pone limiti alla provvidenza.

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“E’ la classica conferenza stampa di post calcio mercato – attacca il presidente, rassicurando tutti - . L'abbiamo concluso alla grande e tutta la stampa specializzata ci sta premiando. Sono felicissimo che tutto sia rientrato tra me e il mister ma anche con il Ds Lo Giudice. Mi auguro che questa stagione in corso prenda la giusta piega. Abbiamo un futuro “roseo” davanti. Riprendiamo lo slogan di inizio campionato: Insieme si può". 

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Poi, dice: “In una fase di crisi in cui molti presidenti non investono è difficile collocare 12 pedine e fare 8 acquisti di questa importanza. Un plauso grosso va al direttore sportivo, Pasquale Lo Giudice. Erano acquisti inseriti anche nella lista dei desideri di Auteri e non solo di Grassadonia. Colgo l’occasione per ringraziare Carmelo Moro e credetemi: per Furina siamo stati chiamati da tutta Italia ma La Fiorentina ha vinto l’asta. Il giovane è finito in una società quasi calabrese perché le due tifoserie sono gemellate e il presidente è calabrese e gli auguriamo una carriera splendida. E’ andato in prestito con diritto di riscatto e mi auguro venga riscattato perché allenandosi in una squadra di serie A ha più possibilità di fare carriera. Quest’anno abbiamo anche alcuni convocati in nazionale del settore giovanile”.

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L’appello per un campo d’allenamento “Abbiamo seri problemi con le strutture e non sappiamo più cosa fare e come fare – ha sottolineato - . Purtroppo sono investimenti che una società di calcio di serie C non si può permettere. A breve dobbiamo incontrarci con il sindaco. In serie B o serie A si può pensare ad un centro sportivo privato, ad uno stadio nuovo, ma in serie C – spiega Noto - nessuna squadra lo fa perché non riesce a capitalizzare. Devono essere le amministrazioni locali a farsene carico".

E prosegue: "Mi auguro che non arrivino gli acquazzoni perché la fascia del “Ceravolo” sotto il fabbricato a ridosso dei distinti è davvero messa male. Stessa problematica per il campo di Giovino dove stiamo investendo e abbiamo un appalto con Crapella che è uno dei migliori per la manutenzione del manto erboso ma occorre fare dei lavori pesanti in termini economici e fanno capo alla Provincia. Abbiamo bisogno di un altro terreno - avverte preoccupato - . Stamattina abbiamo fatto una lunga riunione per valutare la possibilità di trovar altri campi. Il rischio è che giocatori di una certa qualità per una zolla o una buca possano rompersi o farsi male. Il mio è un appello che lancio alla pubblica amministrazione che ci venga incontro al più presto. Giocare prima sul sintetico e poi sul naturale non va bene. Valuteremo al più presto, insieme al sindaco, l’opportunità di ristrutturare il campo nei pressi del cimitero. Si è pensato anche a quello del Triton ma non ce l’hanno consentito. E’ chiaro che poi bisogna intervenire in maniera organica. Tuttavia, sono felice di come siano riparti e i giocatori sono moto carichi e possiamo giocarci una grande chance anche quest’anno. Invito a tutti alla positività, visto il cambio di rotta”.

Tutto chiarito in società. “Certe volte nella vita accadono cose particolari – ha detto il presidente - ma l’importante è chiarire. Ci sono state le scuse e il dialogo. A volte la scarsa comunicazione crea problemi ma ormai è acqua passata. Col mister ci sentiamo giornalmente e sabato mattina l’ho portato perfino a visitare l’allevamento dei cani. Oggi c’è un rapporto che va oltre il calcio”.

Sul pubblico del “Ceravolo” il presidente spende parole chiare: “E’ eccezionale ma c’è stato uno zoccolo duro che c’ha sempre sostenuto. E’ evidente che entusiasmo porta entusiasmo anche in società. Ci si autoalimenta e si trovano stimoli nuovi”.

Amichevole con la Fiorentina. “Ho scritto una lettera ufficiale al presidente della Fiorentina quando ha comprato la società. Non ci siamo sentiti direttamente ma per interposta persona con il direttore del settore giovanile e mi aspetta per conoscermi. Da qui possono nascere mille cose, oltre al rapporto di stima”. 

Le ragioni del calciomercato di gennaio. “Sono 2 anni e mezzo che mi interesso di calcio ma gli stessi uomini trattati a maggio e giugno hanno preferito strutture e società ben più organizzate. Lo stesso Di Piazza - ammette il presidente - malgrado la sua volontà, ha preferito Catania che aveva un appeal diverso. Ma nessuno immaginava che gli etnei finissero in questa situazione. Così come il Trapani che ha dato via Tulli e Corapi, o che la Juve Stabia cedesse Carlini. Queste cose sono accadute perché si sono verificati alcuni avvenimenti fuori dalla nostra immaginazione, ma il budget destinato per il mercato è lo stesso. Non era un fatto di volontà. Ci sono state situazioni che noi abbiamo colto al volo. Due fattori che io reputo segnali divini. E’ accaduto questo e nessuno lo immaginava. Può darsi che questo sia un segno del destino, l’anno giusto. Con il ds e il mister ci siamo detti che dobbiamo risalire la china più possibile in chiave play-off. Il direttore sportivo ha avuto carta bianca in tutto. Lo Giudice ha condotto le operazioni nel rispetto dei tempi e solo su un calciatore sono intervenuto pesantemente ma lui aveva già fatto tutto e di più. Poi, ci sono alcuni momenti - conclude Floriano Noto - in cui la società deve intervenire”. 

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