Us Catanzaro 1929, l'intervista ad Ivano Pastore, l'ex difensore delle Aquile che segnò una rete decisiva a Taranto: "Non so che mi prese ma feci un gol indimenticabile"

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images Us Catanzaro 1929, l'intervista ad Ivano Pastore, l'ex difensore delle Aquile che segnò una rete decisiva a Taranto: "Non so che mi prese ma feci un gol indimenticabile"
Ivano Pastore, ds del Rimini ed ex calciatore del Catanzaro
  21 aprile 2020 21:22

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

"Luiso mi passò la palla e non so nemmeno io cosa mi prese e feci quel gol incredibile oltre il Novantesimo".

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È proprio Ivano Pastore al telefono, il giocatore che, nel 2004, regalò una gioia indescrivibile ai 4mila tifosi del Catanzaro assiepati sulle gradinate dello “Jacovone” di Taranto.

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"Mi ha un po’ pescato con le mani nella marmellata – ammette il ds del Rimini -. In questo periodo di quarantena ripercorro con i miei figli quella stagione indimenticabile e proprio ieri ho rivisto la partita di Taranto. A Catanzaro sono stato benissimo. La cosa più bella è che sono rimasto in contatto con tutti: Ascoli, De Simone, Briano e tanti altri. È stata una squadra che aveva tantissimi valori. Veniva da un’amara sconfitta nella finale play-off ed era arrivata in C1 grazie al ripescaggio. E quei valori li aveva trasferiti nel gruppo formato con Piero Braglia. Quell’amicizia fa sì che ancora oggi molti di noi ci sentiamo, malgrado siano passati 16 anni. Pubblico meraviglioso e l’ho sempre ringraziato da quando sono arrivato a quando sono andato via. Mi auguro di avere almeno in parte ripagato ciò che mi ha dato. E nella vita non si sa mai… Ora faccio il tifo per il Catanzaro, a prescindere dalla società forte rappresentata da un grosso imprenditore come Noto. E poi, ci sono Pasquale Lo Giudice che per me è un fratello maggiore e mister Auteri con cui ho vinto un campionato a Nocera al mio primo anno da direttore sportivo. Seguo le sorti del Catanzaro in maniera più viva rispetto ad altri posti".

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Aneddoto

"Ne ricordo uno molto simpatico che riguarda Giovanni Caterino. Un giorno facevamo le esercitazioni con Mister Braglia per iniziare a giocare la palla da dietro, ma le prime tre giocate le facemmo sulla destra e Caterino chiamava sempre palla. Poi, la quarta giocata decidemmo di farla a sinistra ma Caterino non c’era più. Trovammo solo la casacca a terra perché Giovanni aveva lasciato il campo. Quella fu una delle scene epiche di quell’annata".

Il calcio è nel caos e la proposta del Direttivo della Lega di serie C ha sollevato un polverone

"Non sarebbe giusto annullare il campionato per squadre come Reggina, Monza o Benevento che hanno tanti punti di vantaggio. È chiaro che affidare ad un sorteggio il quarto posto per chi ha investito tanto non è la soluzione migliore. Bisognerebbe trovare dei parametri che aggiudichino alla migliore società il quarto posto oppure c’è un’alternativa che provo a spiegare. Si potrebbe dire che chi vuole partecipare ai play-off si mette in regola con i pagamenti, rispetta il protocollo sanitario e porta la squadra in ritiro. Io la penso da un po’ e avrò modo di parlarne. Certo, tenendo sempre conto che se si ammala un giocatore, in qualità di datore di lavoro, ne risponde la società e questa cosa mette in apprensione i presidenti. Ma con un po’ di buon senso una soluzione si può trovare".

Riforma a taglio stipendi per i calciatori

"Riportare la C2 potrebbe essere anche una giusta soluzione. Io mi accontenterei di portare a casa un paio di risultati. Ad esempio, rivedere la legge Melandri che orienta la redistribuzione dei proventi dei diritti televisivi. Basterebbe alzare la percentuale di 1 o 2 punti per far sì che le società di serie C possano avere una certa auto-sostenibilità. Una società di B prende quasi 4 o 5 milioni di euro, una di C tra i 5 e i 600 mila euro. È anche vero che le società di B sono 20, quelle di C 60. Ma facendo due calcoli siamo lì”.

Po dice: “Ogni società deve discutere con la propria squadra sul taglio stipendi. Ci può essere una base di partenza, ma può essere anche sbagliata. Oggi parliamo di un ipotetico taglio per alcuni calciatori. Il problema è imminente ma sarà anche del futuro prossimo. Se le aziende non ripartiranno le società faranno fatica a sostenere le spese. Io ho trovato la soluzione con i miei calciatori ma è difficile trovare un parametro per tutti. Ogni società ha i suoi problemi".

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