ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Un portiere greco in prova è la notizia che viene fuori quasi per caso. Non era passato inosservato da un paio di giorni a Giovino un viso nuovo nel gruppo ma il suo nome non era venuto fuori. Ora sì, è un portiere. Se ne parla un grande bene. Sarebbe bravo con i piedi e tra i pali. Il suo nome è Lefteris Choutesiotis, classe ’94, ex nazionale under 21 della Grecia, dall’1 luglio svincolato dall’Olympiacos, club ellenico di grande prestigio. Il Catanzaro lo prova e non è detto che lo ingaggi proprio come primo portiere dato che sta impressionando gli addetti ai lavori. Intanto la squadra continua nella sua preparazione in vista dell’esordio ufficiale in coppa Italia Tim cup, in programma domenica prossima al Ceravolo, alle 19. Stamane è giunto l’ok anche del Gos.
Auteri e compagni in giornata hanno svolto la doppia sessione di lavoro a porte aperte per capire quale migliore formazione schierare per il match contro la Casertana. Del resto, pare si stia lavorando per rinforzare la rosa con qualche altro elemento di spessore ma non trapela nulla da fonti ufficiali. Addirittura circola voce di un colpo di mercato imminente in avanti ma di nomi neppure a parlarne. Intanto, proprio oggi pomeriggio era stata indetta una conferenza stampa di presentazione di Adamonis e Nicastro ma in mattinata è stata annullata senza alcuna spiegazione. Per quanto riguarda Paride Pinna, il difensore vicinissimo al Catanzaro, nessuna notizia ufficiale ma pare che la trattativa si andata a buon fine.
Intanto la piazza dopo l’appello degli ultras si sta preparando in vista della prima uscita ufficiale del Catanzaro bis targato Auteri-Lo Giudice. Grandissimo fermento non c’è, anche perché in effetti la società non lo trasmette, optando per un profilo basso, tecnico. E questo è un grande limite. Il calcio come tutti sanno è uno sport popolare che vive di grandi passioni e infiamma le piazze, ma va alimentato con grande maestria, come come chi governa il fuoco. Invece dalla società giungono pochi segnali in tal senso. Spesso si ha la sensazione che il tifoso sia considerato un cliente che acquista un tagliando per assistere ad uno spettacolo o comprare un prodotto come un altro. Ma il calcio è un’altra cosa. Soprattutto al sud. La gente va allo stadio in serie C principalmente per amore, per sostenere i propri colori sociali, consapevole che solo un miracolo può regalare grandi traguardi, ma vuole comunque sognare, sentire e trasmettere calore alla propria squadra. Vuole vedere buon calcio ma soprattutto vedere gente che lotta in campo, che suda la maglia, gente di cui andare fieri. Avere un presidente che sa fomentare la propria gente e che ama la propria squadra. Questo è il calcio do serie C, brutto sporto e cattivo.
Così è sempre stato, soprattutto in una città di provincia come Catanzaro che ha raggiunto risultati straordinari travolto da un pubblico commuovente che ha subito più delusioni che vittorie. Basti pensare a quegli applausi da brividi della curva e di tutto lo stadio dopo la cocente eliminazione dai play off al Ceravolo. Applausi amarissimi ma orgogliosi, bagnati dalle lacrime che fanno capire la maturità di una piazza che merita soddisfazioni e rispetto. Una piazza storicamente tenace, che ha sostenuto la propria squadra incondizionatamente, anche nei momenti più bui, con società di gran lunga meno floride di questa, ma che evidentemente trasmettevano emozioni. Oggi purtroppo ancora non è così. Questo presidente, solidissimo e ricchissimo, atteso da decenni, con un progetto preciso in testa, non riesce ancora a trasmettere quelle emozioni che il popolo giallorosso cerca per tuffarsi in questo ennesimo sogno.
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