Us Catanzaro 1929, quel torto arbitrale ai play-off e il ritorno del patron da primo in classifica

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Floriano Noto
  16 settembre 2019 20:14

ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Il parziale accoglimento da parte della Corte sportiva D’Appello nazionale del ricorso inoltrato da Floriano Noto mette fine di fatto all’inibizione dalle cariche societarie e federali dello stesso patron. Ammenda ridotta a 3500 euro a fronte dei 10mila comminati. 
Da ora in avanti il presidente del Catanzaro potrà rappresentare legalmente la società e riprendere in mano la guida del sodalizio giallorosso a tutti gli effetti.

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Si chiude così una pagina buia dell’era Noto apertasi il giorno stesso del match di ritorno tra Catanzaro e Feralpi Salò, disputato lo scorso 23 maggio al Ceravolo e che sancì l’uscita di scena delle aquile dal minitorneo per la promozione in serie B. Il finale che riservò quella partita fu a dir poco drammatico. Stadio gremito, mille aspettative ma sotto sotto la convinzione di avere di fronte un avversario ostico e preparato. Il suo valore lo aveva già dimostrato proprio a Salò nel match d’andata deciso da un potente calcio di punizione da fuori area che bucò inesorabilmente l’ex Furlan (ora a Catania) proprio sul suo palo. Una partita giocata malissimo dai ragazzi di Auteri che arrivarono stanchi e demotivati all’appuntamento più importante dell’anno di fronte a circa 1500 tifosi giallorossi giunti sulle sponde del lago da tutte le parti d’Italia e assiepati in un settore ospiti davvero inadeguato. La sconfitta fu brutta e inaspettata e demotivò la squadra.

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Tuttavia, nella partita di ritorno una botta da fuori area di De Risio e un colpo di testa di Fischnaller ribaltarono temporaneamente lo svantaggio, mandando il delirio il Ceravolo. Pochi minuti dopo,nel finale, arrivò il pareggio dei lombardi e al triplice fischio l’eliminazione. Gli spettri del passato si fecero vivi e condannarono nuovamente la passionale tifoseria giallorossa all’amarezza e allo sconforto.

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A fine partita, le ire del presidente Noto si scatenarono sul terreno gioco proprio sull’arbitro Amabile ritenuto non all’altezza della conduzione del match, reo, non solo secondo il presidente, di aver concesso un calcio d’angolo inesistente sulla respinta di un difensore giallorosso da cui poi scaturì il gol del pareggio di testa. Successivamente, il presidente, indiavolato per il torto subito, si lasciò andare anche ad alcune dichiarazioni ritenute troppo pesanti dalla Lega che adottò la linea dura.

La squalifica arrivò il giorno dopo e fu pesantissima: un anno di inibizione e un’ammenda di 10mila euro. Furono giorni molti duri per tutti i tifosi ma anche per il presidente Noto, sul punto quasi di lasciare. La tifoseria, già delusa per la sconfitta, rivide per qualche ora gli scenari degli anni passati caratterizzati da crolli societari e profonde delusioni. Ma poi, tutto andò bene.

Il presidente, smaltita la rabbia, decise di continuare a testa alta, convinto del suo progetto, e si affidò alla difesa legale che oggi ottiene i sui frutti e chiude definitivamente questo capitolo. A distanza di quasi 4 mesi, il Catanzaro è primo in classifica alla quarta giornata di campionato e può nuovamente contare su un presidente che ha scontato l’inibizione e che ora può tornare al suo posto di comando. Assorbita nel modo migliore quella brutta giornata del 23 maggio, i ragazzi di Auteri oggi giocano un bel calcio interpretato quasi dagli stessi protagonisti che dimostrano di avere molta più consapevolezza dei propri mezzi e maturità. La prossima partita sarà a Viterbo contro un avversario molto spigoloso. Non resta che difendere il primato.

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