di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Cavese e Catanzaro giocano un tempo per uno. Nella prima frazione le aquile tengono bene il campo e annullano la formazione di Campilongo, mai pericolosa dalle parti di Di Gennaro. Catanzaro più intraprendente e attivo sulle corsie laterali grazie alle sgroppate di Favalli da sinistra e Statella da destra che si propongono al cross. E infatti all’11’ si segnala il primo pericolo per la porta difesa da Bisogno. Cross di Favalli in area e Kanoute riesce ad indirizzare in porta, tra le gambe dei difensori. Solo il palo nega il gol all’attaccante di colore che tuttavia non farà una gran partita.
Al 32’ sarà Nicastro ad impensierire il portiere di casa con un tiro ravvicinato che l’estremo difensore biancoblu riesce a deviare in angolo.
Subito dopo Pinna da lontano prova a superare Bisogno che neutralizza con una certa difficoltà. Al 42’ arriva il bel gol di Nicastro che di sinistro gira nel sacco un bel cross di Favalli superando il portiere che tocca ma non tanto da evitare il gol. Non succede più nulla fino al duplice fischio di Perenzoni. La ripresa è un’altra storia. La strigliata di Campilongo si fa sentire. I campani entrano in campo con grinta e cattiveria. La Cavese alza il baricentro e sale di tono, minuto dopo minuto, alzando l’intensità del gioco e i ritmi.
Al 5’ trova subito il pareggio con l’ex di turno Andrea Russotto, lasciato solo in area, che di testa piazza all’angolino un bel traversone di Spaltro. L’ex fantasista del Catanzaro alza le mani in segno di rispetto verso i colori giallorossi. Le aquile accusano il colpo e continuano a subire l’agonismo degli avversari. Partita che lentamente s’incattivisce. Girandola di ammonizioni (5 totali) e baruffe in mezzo al campo. Ma la Cavese vuole la vittoria e le prova tutte per arrivare al secondo gol.
C’è da dire che il centrocampo giallorosso cala visibilmente e la difesa sbanda. Casoli, Risolo e Tascone non riescono a garantire copertura e costruzione di gioco e così Favasuli e compagni prendono campo. Al 67’ la svolta. Entra El Ouazni al posto di Spaltro e due minuti dopo l’attaccante biancoblu lanciato a rete salta Di Gennaro con un pallonetto ma cade in area toccato dal portiere, in leggero ritardo sull’uscita. L’arbitro concede il rigore. Germinale raddoppia spiazzando l’estremo difensore delle aquile.
Tutto da rifare per i giallorossi che a quel punto cercano di reagire. Grassadonia butta dentro Fischnaller e Maita, prima, e poi Celiento e Giannone dopo. All’80’ anche Urso dentro per cercare di riequilibrare una partita orientata verso la sconfitta. Così nei minuti di recupero arriva la perla di Fischnaller che da 30 metri trafigge con un destro potente e angolato Bisogno, non impeccabile nell’occasione. Non succede nulla fino al triplice fischio dell’arbitro reo, secondo Maita e compagni, di aver messo fine al match proprio su un’azione d’attacco del Catanzaro.
Sugli spalti, i cento supporters delle aquile si fanno sentire per tutto l’arco della partita ma alla fine si registra anche un certo sfogo nei confronti dei giocatori. Catanzaro da rivedere. Tanto lavoro da fare per mister Grassadonia che comunque sta ritrovando Urso e Celiento e presto anche De Risio e Bianchimano. Nella prima frazione, positive le prove di Statella e Favalli. Opaca la prestazione di Kanoute. Buona quella di Nicastro. Tascone, Risolo e Casoli hanno cercato di fare il possibile ma è mancata sia la qualità che l’intensità. La difesa scricchiola in diverse occasioni ma l’ingresso di Celiento ha dato maggiore sicurezza. Buono l’esordio esterno di Urso che ha dimostrato una certa personalità. Fischnaller come sempre il giocatore che riesce a togliere dal cilindro il colpo giusto.
Complessivamente il Catanzaro deve lavorare tanto per trovare condizione fisica, determinazione e carica agonistica. Domenica prossima arriva il Catania e per le aquile sarà un match molto impegnativo dal sapore antico. Partita di cartello, tra due squadre blasonate del sud e storica rivalità tra due tifoserie calde che in diverse occasioni hanno fatto registrare disordini e tafferugli. Ragion per cui è al vaglio degli organi competenti la presenza dei supporters etnei al Ceravolo.
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