di CARLO MIGNOLLI
“Forse per la prima volta il Catanzaro ha quattro giocatori convocati in nazionale, un motivo di grande orgoglio per la città e per la società”. Con queste parole il direttore sportivo del Catanzaro Ciro Polito ha aperto la consueta conferenza stampa di fine mercato, tracciando il bilancio della sessione estiva. Tanti giovani, qualche partenza importante e soprattutto la linea della sostenibilità: questi i cardini del progetto illustrato davanti alla stampa
Le scelte della società «La proprietà ci ha chiesto di abbassare l’età della squadra e puntare sui giovani. Abbiamo un giusto mix tra giocatori esperti e giovani promettenti. Alcuni sono in prestito e si stanno ambientando, qui possono crescere e farsi notare. In generale, il mercato serve anche a costruire plusvalenze, come nel caso di Bonini. Dobbiamo essere consapevoli dei nostri limiti economici: non possiamo fare collezioni di giocatori, ogni acquisto deve avere senso».
Il rammarico «Rui Modesto dell’Udinese, gli sono stato dietro ma poiché la moglie è prossima a partorire ha deciso di rifiutare, inoltre è entrato a San Siro nel secondo tempo contro l’Inter, quindi vorrà giocarsi le sue carte».
Modulo «Non deve essere un problema. Conta come interpreti le partite. Il mister lavora con quello che ha e il Catanzaro ha un’identità chiara. Non dobbiamo pensare che cambiare numeri sia la soluzione a tutto: i nostri principi di gioco non cambiano».
De Luca «Non c’è mai stata trattativa. È stato netto: “Non vengo in Serie B, vado solo al Venezia”. Ha rifiutato anche la Sampdoria con tanti soldi in più. Parliamo di giocatori che guadagnano già 700-800mila netti, ma poi in campo cosa fanno? Alla fine dice: “Rimango fuori lista piuttosto che…”. È assurdo, contro i miei principi».
Obiettivi «Consolidarci in Serie B, crescere, valorizzare i giovani e dare continuità. Non parlo di promozioni o posizioni in classifica: conta il percorso. Sono sicuro che, lavorando insieme, ci toglieremo soddisfazioni».
Pandolfi «Al Cittadella fa 16 gol in due anni. Dentro l’area sa battagliare, ma può segnare anche da fuori, con colpi tecnici importanti. È un po’ un Iemmello senza fare paragoni, ma ha qualità simili, sa girarsi e calciare anche da lontano. È un giocatore ancora in crescita, ma in Serie B ormai gli attaccanti puri sono finiti: quando uno dice ‘un bomber’, dove sono? Noi ce l’abbiamo e ce lo teniamo stretto».
Buglio «È un giocatore adatto alle nostre caratteristiche. Cercavamo un piede mancino, non ce ne sono molti. Oggi abbiamo tre titolari che giocano in ruoli simili, quindi qualcuno va sacrificato, ma le caratteristiche dei ragazzi sono simili».
Sugli altri arrivi «Rispoli lo avevo bloccato alla fine della scorsa stagione, Oudin non è venuto qui a “svernare”, ci farà divertire. Con Di Francesco siamo stati bravi perché non era in uscita dal Palermo e Cassandro lo abbiamo richiamato anche per il suo grande senso di appartenenza. Per quanto riguarda Liberali, dobbiamo valorizzarlo ed essere bravi ad aspettarlo, è un 2007».
Aquilani «È giovane, ma preparato. Ha uno staff competente, sa adattare la squadra in base alle partite e alle caratteristiche dei giocatori. Il concetto principale è che l’atteggiamento conta più del modulo: tre o quattro difensori, non fa differenza, l’importante è intensità, aggressività e compattezza. Sono convinto che farà un ottimo campionato».
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