di GABRIELE RUBINO
Nella sanità del caos e dei drammi non mancano nemmeno i paradossi. Uno dei più macroscopici, che fa storcere il naso anche agli addetti lavoro, sono gli "utilizzati". Nonostante le croniche e comprovate carenze di personale (anche amministrativo) nelle Asp e nelle aziende ospedaliere del servizio sanitario, la Regione Calabria chiede a loro lavoratori in prestito. Sarà così fino al prossimo 31 dicembre. Il 30 ottobre, un giorno prima rispetto alla scadenza, è stato adottato il decreto di proroga del contingente utilizzato da parte del dipartimento di Tutela della Salute.
PROROGATO IL PRESTITO FINO A DICEMBRE. LA PATTUGLIA AMMONTA AD UNA QUARANTINA DI UNITA'- La pattuglia di chi dai reparti degli ospedali (ci sono anche medici ed infermieri) e dalle gravose scrivanie delle aziende si trasferisce in Regione ammonta ad una quarantina di dipendenti, così distribuiti: sei dall'Asp di Cosenza, due dall'Asp di Crotone, tre dall'Asp di Reggio Calabria, due dall'Asp di Vibo Valentia, tre dall'azienda ospedaliero universitaria Mater Domini di Catanzaro, due dall'Annunziata di Cosenza, uno dal Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, dieci dal Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e unidici dall'Asp di Catanzaro. L'ospedale e l'azienda sanitaria provinciale del capoluogo sono i più "generosi". Per quanto riguarda l'Asp, nei giorni scorsi, è vero che è rientrato qualcuno (un assistente amministrativo e un'infermiera, ma ne rimane un'altra), ma la terna prefettizia alla guida dell'ente dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose aveva richiesto, con tanto di comunicazione ufficiale, la fine del prestito generalizzato (LEGGI QUI). Dal dipartimento non avrebbero fatto una grinza e così almeno fino all'anno prossimo gli utilizzati resteranno al loro posto (in Regione). I costi del personale utilizzato delle sole Asp di Catanzaro e Pugliese-Ciaccio superano la soglia di un milione di euro all'anno (lordi). La disciplina prevede il rimborso in sede di ripartizione del Fondo Sanitario Regionale, ma la voce analitica non è mai ben definita. Inoltre, alcune unità in prestito dal Pugliese-Ciaccio, arrivano a cumulare un numero di ore di straordinario (con conseguente liquidazione) piuttosto consistente ogni anno.
Alcuni dei "prestati" svolgono un'opera insostituibile nei settori dell'assessorato più pesante della Regione Calabria, che gestisce oltre il 60% del bilancio dell'ente. Tuttavia i vuoti nelle dotazioni organiche di Asp e ospedali rappresentano una sonora controindicazione a giustificare ancora questa prassi, anche perché la Regione di suo conta circa 2.400 dipendenti. Fino a dicembre sarà così, nel 2020 chissà.
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