Vaccini, Corbelli (Diritti civili): "La commissione d'inchiesta faccia luce sulle ammissioni Aifa"

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images Vaccini, Corbelli (Diritti civili): "La commissione d'inchiesta faccia luce sulle ammissioni Aifa"
Corbelli alla stazione di Torano
  17 agosto 2024 14:52

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, con un nuovo intervento su La Verità e una campagna su fb, chiede alla “Commissione di inchiesta sul Covid di indagare e andare sino in fondo su quelli che definisce gli anni bui della Pandemia, caratterizzati da una serie infinita e incredibile di avvenimenti autoritari e repressivi di una brutalità inaudita”. Corbelli tra “i tanti episodi gravi”, cita “l’incredibile e inquietante ultima ammissione dell’Aifa, resa nota nei giorni scorsi da La Verità, sui vaccini che non immunizzano, che, ricorda, Diritti Civili aveva scoperto, denunciato e, dati alla mano, documentato in tv, a Zona Bianca, su Rete 4, 3 anni fa, agli inizi di settembre del 2021, come viene indiscutibilmente e clamorosamente dimostrato riproponendo su Fb il video di quell’intervento di Corbelli da Brindisi e lo scontro con alcuni degli ospiti della puntata, in particolare Alessandro Cecchi Paone e Licia Ronzulli”. Corbelli aveva sollevato in quell’occasione , in tv, i “primi dubbi sui vaccini mettendo a confronto i dati di decessi e contagi, della prima settimana di settembre 2020, senza vaccino, e quelli, dello stesso periodo del 2021, con oltre 70 milioni di vaccinazioni; il risultato fu clamoroso: nei primi otto giorni di settembre 2020, centinaia di morti e migliaia di contagi in meno, rispetto agli stessi giorni comparati del 2021”! ll leader di Diritti Civili, con la nota odierna, segnala inoltre e chiede “alla Commissione di indagare, oltre che naturalmente sugli effetti avversi e le morti improvvise, anche sulla grave, assurda e crudele vicenda dei non vaccinati prigionieri nelle piccole isole che non potevano lasciare neppure per andare a farsi operare sulla terraferma, come nel caso di una insegnante di Procida, che doveva recarsi a Napoli per sottoporsi ad un intervento chirurgico. La Commissione d’inchiesta indagando sugli anni bui della pandemia non ignori tra gli effetti orribili e disumani del Super Green Pass quello che accadde agli isolani, a tutti quelli che non avendo fatto il siero sperimentale (tra i quali tantissimi per motivi di salute) di fatto rimasero “prigionieri” nelle piccole isole che non poterono lasciare neppure per andare a farsi operare sulla terraferma, come accadde ad una insegnante di Procida, il cui caso, alla fine di dicembre del 2021 denunciammo, su La Verità, il grande giornale nazionale di Belpietro e De’ Manzoni, simbolo nel mondo, sin dall’inizio, di questa straordinaria e coraggiosa campagna che ci ha visto sempre insieme a combattere per questa giusta e fondamentale causa che ha sicuramente contribuito ad aiutare e, sono sicuro, salvare tantissima gente. Anche questa nostra denuncia venne ripresa, allora, da La Nuova Calabria. Per questo vale oggi la pena raccontare quello che accadde, la nostra battaglia a difesa dei “prigionieri nelle piccole isole” che portò poi ad un primo risultato concreto con la cancellazione parziale, dopo la nostra denuncia, di questo gravissimo provvedimento. Lo facciamo ricordando i messaggi accorati che questa insegnante mandò a Diritti Civili, pochi giorni prima di Natale 2021 e, subito dopo, alla vigilia di Capodanno, prima e dopo il varo del Green Pass rafforzato, chiedendo di aiutarla. Il primo messaggio prima di Natale 2021: “Salve signor Corbelli, chi le scrive è un'insegnante che attende la sospensione per non aver preso il siero. Ma non le scrivo per questo, io abito e vivo a Procida , un'isola dove mancano ospedali adeguati e servizi essenziali e quindi siamo obbligati a continui viaggi in terraferma. Il trasferimento in terraferma , effettuato con traghetti e aliscafi è considerato "trasporto locale" , quindi soggetto a green pass. Noi, a differenza di chi abita a terraferma , non abbiamo l'alternativa del mezzo privato. Adesso si parla addirittura di super green pass per i trasporti locali, cioè praticamente obbligo di vaccino per i residenti sulle isole. Pare che a nessuno interessa la cosa. La prego, ci dia una mano per questa battaglia di civiltà….”. Questo il forte timore espresso nel primo messaggio. Il 30 dicembre 2021, dopo il varo del Green pass rafforzato, confessa tutta la sua disperazione, scrivendo: “Buongiorno signor Corbelli. E' arrivato quel che temevano: super GP per il trasporto locale , quindi chi non è vaccinato non può uscire dalle piccole isole. Io ho un intervento chirurgico programmato dopo le feste , come devo fare . Dobbiamo morire tutti?....”! Ed ecco quella che fu la nostra immediata reazione di fronte a questa crudeltà e l’inizio di una battaglia per la cancellazione di questo divieto disumano. Questo fu il nostro commento che ricordiamo perché serve a far capire quello che di mostruoso accadde e perché è assolutamente indispensabile che la Commissione d’inchiesta oggi indaghi anche su questa agghiacciante vicenda dei prigionieri nelle isole, per conoscere i motivi, le motivazioni ed evidenze scientifiche che portarono a questa misure repressive e violente contro un popolo inerme, a cui addirittura, come nel caso dell’insegnante di Procida e tanti altri casi, venne impedito finanche di andare a curarsi e operarsi in un ospedale adeguato sulla terraferma. Questo è quanto scrivemmo 3 anni e mezzo fa nel denunciare questa vicenda”. Il drammatico caso di questa docente conferma quanto sia grave, ingiusta, illegittima e inaccettabile l’ultima norma varata dal governo che prevede il Green pass rafforzato anche per il trasporto locale che di fatto cancella oltre che il diritto allo studio a milioni di studenti, non vaccinati, impossibilitati a salire su un mezzo di trasporto per recarsi, dai loro paesi e all’interno delle città e metropoli, a scuola e addirittura anche a chi, come questa insegnante, vive su una piccola isola, di poter lasciare il proprio comune per recarsi sulla terraferma anche, come in questo caso, se deve essere sottoposta ad un intervento chirurgico in un ospedale, non essendoci nosocomi attrezzati a Procida. Si può arrivare a questo? A impedire oltre che il diritto al lavoro e allo studio anche quello alla salute e alle cure, solo perché una persona, un’insegnante in questo caso, ha scelto (per una comprensibile preoccupazione e per ragioni di salute) di non farsi inoculare un siero sperimentale? Chiedo al Governo di rivedere e cancellare subito questa norma iniqua e vessatoria che cancella letteralmente diritti fondamentali delle persone, come quelli alle cure e alla salute”.

 

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