Presentata all'Inail un'opposizione per un maggiore risarcimento dalla studio legale dell'avvocato Ezio Bonanni ONA di Roma, sulla base di una perizia medico-legale dell'oncologo medico catanzarese Pasquale Montilla e loro specialist consultant
29 marzo 2025 17:10di STEFANIA PAPALEO
Trasferito durante l'emergenza Covid in comando, in qualità di operatore professionale, in un reparto T.I.P.A per assistenza pazienti Covid complicati e in costante esposizione attiva a contagio virale oncogeno, un giovane infermiere dell’IRCC Gerardo di Monza aveva subito un massivo contagio virale oncogeno ad alta letalità. Questo, tuttavia, non aveva impedito che gli venissero somministrati gli ulteriori cicli vaccinali anti covid nonostante gli stessi fossero assolutamente controindicati per un evidente rischio di drammatica amplificazione addizionale oncogena del danno subito dalla precedente infezione. Rischio che si è drammaticamente tramutato in realtà per l'infermiere che, adesso, è pronto a chiedere alI'Inail di Monza il riconoscimento di vittima del dovere per i danni biologici subiti ed esistenziali attraverso lo studio legale dell'avvocato Ezio Bonanni ONA di Roma, forte della corposa perizia medico-legale stilata dall'oncologo medico catanzarese Pasquale Montilla e loro specialist consultant.
Da sempre, del resto, il dottore Montilla spiega come sia proprio la presenza di enormi quantitativi di proteina Spike nell’organismo dei soggetti vaccinati con vaccini anticovid-19 a provocare ulteriori danni multisistemici, così come si può dedurre, con dimostrazione diretta, dalle autopsie e dagli esami istopatologici eseguiti sui deceduti da vaccino e come sarebbe accaduto nel caso dell'infermiere di Monza, la cui patologia riscontrata, dal punto di vista tecnico-scientifico, rappresenta l’espressione finale di una situazione definibile da insufficienza respiratoria severa post-Sars-Cov2 complicata da sviluppo sincrono da Timoma attivato da virus oncogeno in transizione costante molecolare amplificato da danno biologico post-vaccinale addizionale anticovid Sars-Cov2, grave pericardite in attuale trattamento con inibitore dell’interleukina e correlabili tali condizioni cliniche a causa dirette ed esclusive da causa di servizio che ne hanno determinato la condizione clinica neurologica a grave esito invalidante a prognosi incerta.
Ma andiamo con ordine. L’infermiere dopo il trasferimento ha subito massivo contagio virale oncogeno ad alta letalità, anche a causa della mancanza di reali presidi sanitari di precauzione considerato che le mascherine FFP2 modello KN95 forniti dall’azienda sanitaria ospedaliera in uso al personale sanitario risultarono non conformi e poste sotto sequestro dalla stessa autorità giudiziaria. Il paziente, pertanto, durante tale attività di assistenza ha subito grave contagio Sars-Cov2 oncogeno con riscontro di gravissime complicazioni virali polmonari in esposizione professionale, determinando attuali danni esistenziali e biologici invalidanti persistenti e a prognosi incerta.
Da ampia letteratura scientifica, rispetto al vaccino anticovid-19, senza entrare nel merito di sicurezza, tollerabilità e immunogenicità per i quali è in corso, come da registro americano dei clinical trials, la sperimentazione per valutarne appunto tali aspetti, si evince che "è proprio il legame della Spike ai multipli suoi recettori ace2, neuropilina1, integrine, pf4 e la sua somiglianza, sia strutturale che di composizione, alle sincitine molecole ubiquitariamente presenti in tutti gli epiteli tissutali, a risultare la principale causa dei danni provocati dal virus Sars-Cov2".
LA RICERCA DELL'ISS SU PROTEINA SPIKE E POPOLAZIONE FRAGILE
A conferma di ciò, il dottore Montilla, nella sua perizia, richiama una recente ricerca dell’ISS coordinata dal prof. Maurizio Federico, direttore del Centro Nazionale per la Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha evidenziato la scarsa protezione dei sieri anticovid e i rischi avversi causati dalla proteina Spike somministrati alla popolazione fragile per i troppi eventi avversi inattesi che hanno provocato. Nel lavoro scientifico pubblicato su MDPI, dunque, vengono evidenziati gli svantaggi immunologici dei vaccini a mRna e i danni in termini di autoimmunità e di risveglio e induzione ex novo di neoplasie provocati dalle elevate quantità dell’antigene Spike prodotte da questi vaccini. Il concetto di “fragilità” come priorità per ricevere continui richiami anti Covid è pertanto profondamente scorretto e, nel caso specifico, catastrofico, dal momento che queste cellule, a seguito del legame con Spike, rilasciano tanti fattori solubili, tra i quali Tgf beta che è coinvolto con lo sviluppo di neoplasie.
Al proposito, il dottore Montilla, tornando al caso del giovane infermiere ricoverato per grave insufficienza respiratoria da SARS-COV2 e per il quale furono necessari IOT ed ECMO, ricorda che, come già ribadito da relazione clinica IRCCS S.C Malattie infettive Gerardo dei Tintori di Monza dopo avere revisionato la letteratura in oggetto, si è constatato che sono descritti almeno 18 casi di Miastenia Gravis insorta dopo infezione da SARS-COV 2, con lo sviluppo della malattia in un tempo variabile da 5 a 60 gg dalla infezione da SARS-COV-2. In tre casi si è verificata la contemporanea diagnosi di Timoma. Inoltre, 12-18 pazienti hanno manifestato la malattia con sintomi oculari, mentre dal punto di vista patogenetico sono stati ipotizzati diversi meccanismi che potrebbero spiegare l’associazione tra infezione SARS-COV2 e Miastenia Gravis per la somiglianza dell’acetilcolina e il recettore per il SARS-COV2, lo stato iperinfiammatorio, la tempesta citochinica e la slatentizzazione di malattie autoimmuni.
In pratica, l’iperattivazione del sistema immunitario dopo il legame Spike-Ace si traduce in una tempesta di citochine che possono influenzare sfavorevolmente il destino di neoplasie ancora dormienti e patologie autoimmuni preesistenti nonchè di infiammazioni croniche e tutte subite dal paziente in questione. Dunque, sulla base della storia clinica, il dottore Montilla spiega che non risulta vi sia stato un necessario approccio di valutazione clinica predittiva e di approfondimento del rischio addizionale tra infezione virale SARS-COV2 contratta in ambito lavorativo professionale e le subite vaccinazioni anticovid effettuate ad elevato impatto da danno biologico per il riconoscimento del nesso di casualità delle patologie subite esitata in poco tempo in una patologia oncologica massiva mediastinica come il Timoma e ad insorgenza certamente non casuale.
PUNTUALIZZAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA DI SINTESI NELLA PERIZIA DEL CASO CLINICO IN ESAME
Il Covid-19 virus non retrovirale a Rna o meglio definito oncovirus può indurre tumori. Virus Rna non retrovirali come i Coronaviridae hanno dimostrato di causare infezioni persistenti negli ospiti. L’evidenza empirica di materiale genomico virale che perde settimane dopo l’apparente risoluzione clinica e laboratoriale di covid-19 può essere una prova diretta di infezione e l’omologia strutturale con Sars-Cov 1 indica che Sars-cov2 2 può essere in grado di alterare direttamente prb e p53,che sono i Gatekeeper chiave con funzioni di soppressione del tumore.
Il Sars-Cov 2 agisce in sintesi con transattivatore per attivare la trascrizione di oncogeni promotori. Inoltre il Sars-Cov 2 presenta una risposta infiammatoria preminente con marcato stress ossidativo che agisce sia come iniziatore che come promotore della carcinogenesi. In sintesi, anomalie genetiche prodotte da virus oncogeni non retrovirali come la Sars-Cov2 intese come i proto-oncogeni attivati e i soppressori del cancro disattivati rappresentano i difetti molecolari principali delle cellule tumorali. Tali amplificazioni mutazionali rapide subite a cascata possono avere determinato in fase di grave infezione virale oncogena una attivazione clonale neoplastica e di massa trasformando una neoplasia con volume tumorale ridotto e dormiente in salto replicativo cellulare in massa tumorale mediastinica. Il Timoma diagnosticato al paziente è stato identificato e classificato in stadio avanzato secondo la classificazione Masaoka-Koga.
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