"La rilevanza della figura politica di Bettino Craxi, a 25 lunghi anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 19 gennaio 2000 in Tunisia, si sta delineando in misura maggiore negli ultimi anni. Il peso delle sue affermazioni sta diventando imponente e per certi versi anche ingombrante per la politica italiana ed europea. “Si può dire che è stato sempre una Cassandra inascoltata”, per citare le parole molto indicative della figlia Stefania, che in altre occasioni ha aggiunto che “ha sempre guardato alla politica interna con gli occhiali della politica estera”.
Ma decisamente rilevante è la definizione del sistema politico e sociale italiano in un’intervista rilasciata a Giovanni Minoli, nel programma “Mixer”, anno 1989, vale a dire in tempi non sospetti. “In generale il nostro sistema ha il fiato grosso, se non mali peggiori. Abbiamo una società che reclama un sistema politico più efficiente, più rapido nelle sue decisioni. Dobbiamo creare delle condizioni per consentire ai cittadini e al popolo di intervenire nella vita pubblica”. Il sistema politico attuale, nonostante la stabilità temporanea data dai numeri, dalle coalizioni e della leadership, rimane comunque di corto respiro. Di conseguenza, poco è cambiato. Se le decisioni sono rapide, queste in diversi casi sono scollegate delle condizioni che possono in qualche modo permettere ai cittadini e al popolo di intervenire nella vita pubblica. Nonostante le intenzioni siano di ben altro tipo, si continua nel concreto ad osservare un ampio scollamento fra la politica e i cittadini, o viceversa. La disaffezione e l’astensione allontanano dalla politica, impedendo alla cittadinanza di capire e valutare azioni che meriterebbero una più concreta e decisa presa dì coscienza. In questo senso, il fiato corto profetizzato da Bettino Craxi rimane purtroppo attuale.
“Tutta questa corsa verso l’Europa, senza una riflessione critica su ciò che dobbiamo fare e ciò che ci si aspetta, per me è semplicemente sbalorditiva”, Da europeista convinto, Craxi metteva in evidenza prima di altri un eccessivo entusiasmo nell’approccio nazionale all’istituzione europea. E non si tratta di essere “euro-scettici” se ci capita di analizzare le rimanenti e perfettibili incertezze e contraddizioni di un’Europa che rimane tutto, tranne che ben definita. Il faro acceso da Craxi va sempre tenuto in evidenza, perché una politica che non guarda alle incertezze non potrà mai correggere i difetti che risiedono comunque al suo interno.
Riformista e socialdemocratico, Craxi merita oggi più che mai una maggiore e sempre rinnovata attenzione dalla politica del nostro Paese, per lo spessore della sua figura politica di statista imponente e tuttora storicamente all’avanguardia".
Domenico Fulciniti
Segretario Regionale Nuovo PSI
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