politica su ciconte
13 agosto 2019 14:00Dove si posizionerà il neo movimento del consigliere regionale Enzo Ciconte dopo il suo “arrivederci” al Pd? Un “arrivederci” si badi bene non è sinonimo di “addio”, specie in politica.
Gli amici del politico più imprevedibile che abita nel Capoluogo di regione, in conversazioni certamente informali e non vincolanti, giurano che non sarà mai e poi mai una scelta a destra. E voci provenienti da fonti attendibili invece affermano (non è un gossip) che Ciconte e il suo movimento, Calabria delle Idee, potrebbero fare da traino verso uno schieramento a centralità variabile. Si intensificano in effetti i contatti di Ciconte con gli uomini – e le donne – che contano in quell’area del Pd di marca renziana.
Ma allora, una domanda che resterà senza risposte dirette e che non trova risposta neppure nella rilettura di quanto lo stesso Ciconte ebbe a dire in Consiglio Comunale il giorno del suo distacco anche dal gruppo Pd di Palazzo de Nobili, al consigliere catanzarese -renziano della prima ora- stava storto l’establishment dem calabrese e catanzarese in particolare? Che in effetti non lo ha mai amato alla follia nonostante gli abbia affidato il difficile compito alle amministrative di fronteggiare il vincente in partenza Sergio Abramo nella corsa (persa) per Palazzo de Nobili. Poco, poco, ma da lì sono nati i dissapori fra Ciconte e il Pd catanzarese. E ci vuol poco in politica per coniare un “identikit” così che al consigliere regionale ex Pd, Ciconte nell’immaginario collettivo si appiccica oggi quello di “temporeggiatore”.
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