Due anni di carcere e duemila euro di multa. Questa la condanna emessa dal gup del Tribunale di Vibo Valentia (al termine di un processo con rito abbreviato) nei confronti di Pietro Crupi, 61 anni, di Acquaro per i reati di tentata estorsione ed atti persecutori nei confronti di un avvocato del Foro di Vibo Valentia, costituitosi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Brunella Chiarello.
Per la quantificazione dei danni, il giudice ha rinviato al Tribunale in sede civile. L’imputato, che non intendeva pagare le spese legali al suo avvocato che lo aveva seguito in una causa, aveva ricevuto un decreto ingiuntivo dal suo legale che aveva portato al blocco dei suoi conti correnti. Crupi aveva reagito minacciando l’avvocato e la madre di quest'ultimo inviando messaggi inquietanti messaggi intimidatori. Nei confronti dell’imputato, dopo la denuncia da parte della persona offesa ai carabinieri di Arena, era stato disposto un divieto di avvicinamento al suo avvocato e ai familiari del professionista.
Diversi i messaggi intimidatori inviati al legale in cui l’ex cliente affermava che sarebbe diventato la sua "ombra", arrivando persino a lasciare sull’auto in uso all’avvocato un libretto recante la scritta “Massime Eterne”, contenente delle preghiere, di quelli solitamente in uso per le bare dei defunti. Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
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