di VINCENZO SPEZIALI
Ho avuto modo di leggere su La Nuova Calabria comunicato di solidarietà al collega Sergio Costanzo, diramato dal Gruppo Misto del Consiglio Comunale di Catanzaro, composto dai colleghi, Corsi, Mancuso, Lostumbo e...persino Sero` (stavolta l'ha fatta giusta!).
Me ne compiaccio -lo dico veramente!- poiché almeno loro, hanno sottoscritto con nome e cognome, tale nota, assumendosene responsabilità pubblica, morale e politica, innanzi a tutti i cittadini, parimenti a me, che per primo sono uscito in maniera evidente, senza tergiversare e con spirito di sincera vicinanza, verso il collega ai domiciliari e nei riguardi dei suoi familiari, i quali vivono con lui, queste ore di drammatica amarezza, acuita dall'appropinquarsi del Santo Natale.
Nuovamente non stigmatizzo il desolante e vigliacco silenzio degli esponenti del Partito di Sergio Costanzo, ovvero l'attuale (ma non futura) Forza Italia, poiché evidentemente considerano 'chiusa la partita' con quell'indefinito comunicato, evanescente ed anonimo (non vi è traccia di firme) divulgato dal 'Coordinamento Provinciale'.
Difatti, benché per messaggio di un eminente esponente, mi era stato fatto notare, prima che uscisse il mio, ovvero venerdì 20 Dicembre (per di più, tra mille difficoltà, visto che dico, sempre coraggiosamente verità apodittiche) che ve ne sarebbero stati tanti altri, con none e cognome, ancora oggi a quasi quattro giorni, non ve ne si trova traccia, né nessuno si rintraccia.
Non ho intenzione, ordunque, di soffermarmi su ciò, poiché parimenti a quanto scrivevo nella chat privata, non speculo politicamente 'sulla pelle di Costanzo' , semmai rinnovo sia la mia solidarietà, con annessa vicinanza a lui e ai suoi cari, ma cosa estremamente importante, riaffermo un 'allarme democratico'.
Si, 'allarme democratico' poiché qui ci troviamo alle prese, con la contestazione, proprio da parte di un 'certun magistratume', della limitazione del mandato elettorale, in capo ai politici.
Chiunque, perciò, legittimamente, può utilizzare termini felpati e ossequosi, rispetto alle dittatoriali determinazioni montanee dell' Autorità Giudiziaria italiana, a cui ricordo l'inevitabile e inesorabile arrivo in porto della riforma Nordio -persino al netto, del conseguenziale referendum confermativo, così vedremo ripristinati, finalmente, benché tardivamente, lo 'Stato di Diritto'- ma il problema, assieme alle tante ed ingiuste barbariche sofferenze, ad oggi rimane e persiste, anzi insiste.
In più, io che non mi rimetto certo al garantismo dei magistrati -a fronte della conoscenza del loro modus operandi, segnatamente di quelli inquirenti- confido nell'eventuale dibattimento, il quale certamente arriverà, ma chissà quando e chissà come e purtuttavia troppo tardi, magari con la chiosa delle formule di "non aver commesso il fatto", oppure il medesimo "non sussiste", però con il rischio di veder spezzata e spazzata la carriera politica del collega Costanzo.
Quindi, seppur nessuno potrà dimenticare le polemiche che avemmo io e lui, durante le varie fasi e i relativi passaggi pre o post elettorali, sono concorde con le parole dei colleghi del Gruppo Misto, allorquando vergano nel corpo della dichiarazione "Sergio è uomo vicino al popolo, amato dalla città e dalla la sua comunità in maniera smisurata".
Patti chiari, tutto questo, vale per Sergio Costanzo, così come valeva, vale e varrà, per Mimmo Tallini e prima di lui, per i tanti che hanno subito e sopportato sulla propria carne, le mille nefandezze di una deriva neogiacobina, la quale 'ci tiene in ostaggio' sin dal lontano 1992.
Non parlo di me però, benché anche io ho subito indegnanente tali affronti scellerati, circa i quali se ne sta occupando competentemente la magistratura straniera (la quale già si è espressa in mio favore), non solo perché nessuno mi pieghera` mai, avendo io la tempra dei partigiani democristiani, epperò alla fine della fiera, tutto siffatto dolore, mio e degli altri innocenti, sarà una medaglia al valor civile, immolato al servizio dello Stato, delle Istituzioni e in difesa dei diritti di ogni cittadino.
Come definire tutto ciò per i giustizialisti, ma anche per i pavidi e gli ignavi? È il coraggio e la politica...bellezza!
*Membro del Bureau Politique dell'Internazionale Democristiana
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