di VINCENZO SPEZIALI
In merito ai risultati e all'analisi del voto a Catanzaro, mi si sono affestellate molteplici riflessioni e, conseguenzialmente, qualche considerazione -spero?- condivisibile, da parte di qualunque persona dotata di buon senso e pratica politica.
Su quest'ultimo punto di specie, vi sarebbe da soffermarsi oltremodo, essendo chiaro ed evidente, come molti dei presunti attori sul proscenio dei partiti del 'fu centrodestra', non brillino né per preparazione, né per dimestichezza, né per autorevolezza, né per credibilità, poiché visti i magri -non li definisco barbini!- risultati, costoro potrebbero paragonarsi a fallimentari comparse di una sit-com esilarante, quale è ridotta oggi, la materia di cui erano fulgidi esempi, Aldo Moro, Giulio Andreotti, Amintore Fanfani et similis.
Aggiungo pure, che se ai diretti interessati, fai presente tutto ciò -anche a fronte di evidenza, insita e palese- come tutti i dilettanti, non solo ne hanno a male, ma replicano con arrogante insolenza, ti dichiarano 'guerra' o scomunica, senza, minimamente, pensare che tu gli stia dicendo cose giuste e veritiere e che essi se lo meritino pure.
Premesso come la tal cosa, non mi toccherebbe affatto -e consiglierei, a costoro, di non osare con me questo registro, poiché non lo consento a chicchessia, pure a fronte di repliche ufficiali e politicamente più incisive (senza dover ricordare che argomenti e non solo argomenti, ne ho a iosa!)- dicevo, poiché la eventuale e stizzita replica -con probabile e sconsiderato broncio- non avrebbe senso, ma confermerebbe quanto sto argomentando (cioè che la realtà dei fatti è proprio questa), aggiungo, persino, di intravedere per di più l'aggravante che la suddetta questione non volga al meglio, anzi potrebbe far presagire insuccessi futuri, per chi ha mal condotto l'ennesima sconfitta del centrodestra stesso, nelle elezioni municipali.
È brutto, dover ricordare -anche perché non sono un cinico (e se per questo nemmeno un cattedratico, prestato alla candidatura, purchessia)- oppure è ancora più sgradevole affermare "lo avevo detto", però così è, se vi pare (senza scomodare Luigi Pirandello), quindi a ciascuno il suo (in tal guisa, non si pensi di importunare Leonardo Sciascia).
Ho combattuto caparbiamente, senza retropensieri, con le sole armi della formazione culturale, del buon senso, del disinteresse carrieristico (sto bene di mio e non mi servono pennacchi per essere 'la politica', a differenza di molti ed insicuri, piuttosto che transitori soggetti contemporanei), anzi ho messo da parte persino risentimenti personali (i quali innanzi al bene pubblico e alla materia di cui parliamo, non devono minimamente incidere, pur riconoscendo che al sottoscritto è andata bene, poiché ad insegnarmi ciò sono stai i miei genitori, assieme a molti Statisti, italiani e stranieri, contemporanei e del passato, alcuni di essi persino miei familiari), epperò ho predicato al vento, senza aver riscontro alcuno.
Anzi, ad onor del vero, di riscontri ne ho avuti, cioè il tentativo di insolentirmi, oppure di subire più di qualche sabotaggio, ma non mi curo di costoro, i quali classifico alla stregua dei politicanti e per giunta bancarottieri partitici e schieramentali.
Piuttosto, credo di sostenere il vero, se affermo che forse il centrosinistra viene sospinto alla vittoria dallo stesso centrodestra, però non in luogo al suo suicidio, bensì per la sua eutanasia.
Il tutto lo si ricava, dallo schizoide ed innaturale accodamento ad un candidato Sindaco di Catanzaro, non solo poco strutturato -politicamente parlando- ma per di più distante dalla stessa cultura identitaria dell'alleanza da cui era stato scelto, sol perché un altro bell'e pronto (mi riferisco all'Avv.Talerico) era inviso a qualcuno (o più di qualcuno) tra i leadres regionali -probabilmente, persino transitori- di quel che resta di un centrodestra calabro.
Patti chiari, vi sarebbe anche da chiedersi se esista ancora un centrodestra nazionale, ma questa è una questione che dipaneremo, in altri luoghi tra Roma e il Paese, sempre che, vi sia possibilità di veder accettata la collaborazione di chi come il sottoscritto, ha esperienza maggiore di alcuni interlocutori con i quali localmente mi sono confrontato, rapportandomi con umiltà, la quale è stata da taluni o scambiata per debolezza -che non ho!- oppure considerata gesto di sottomissione ad una presunta, plurima e variegata autorità costituita, che non solo non esiste, ma ove mai esistesse, nemmeno riconoscerei.
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