Vincenzo Speziali: "Io, la Sinistra e...il Sinistrume!"

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images Vincenzo Speziali: "Io, la Sinistra e...il Sinistrume!"

  21 maggio 2023 12:06

di VINCENZO SPEZIALI 

Come tutti sanno, io non sono un politico di Sinistra. Con essa però -o meglio, con alcuni dei suoi esponenti storici, anche locali, ma soprattutto nazionali e stranieri (mica sono Aldo Fabrizi, dal ristretto giammai girovita bensì circolo delle sue frequentanzioni!)- dicevo con questo mondo politico e ideologico, mi rapporto da anni.

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In virtù di mio padre che gli è amico -al punto che poi, lo sono diventato pure io, in quanto mi ha riconosciuto molte delle sue caratteristiche passionali, tipiche di chi fa politica, sin da sempre, perciò persino prima di essere stati adolescenti, così come abbiamo fatto entrambi- rammento il legame, il quale, tra l'altro, ho maggiormente praticato con Francesco Cossiga, soprattutto nella fase di costruzione del suo Governo, quando ero a capo del Giovanile post-dc di marca UDR (l'allora Partito dell'ex Capo dello Stato). 

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Poi grazie a Cossiga e pure a Mario Tassone, assieme alla buonanima di Silvio Lega (già Parlamentare ed ex Vicesegretario Nazionale della DC), mi sono 'sfunatamente' interfacciato con Ugo Pecchioli, così come, in virtù e sempre grazie a Tassone (ma anche a Cossiga, come al solito), posso dire la stessa cosa, circa Gerardo Chiaromente.

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Berlinguer non l'ho conosciuto, ma studiato si e financo molto, quindi posso dire di non stimarlo, come non ho mai stimato Pecchioli: li considero i 'cinici carnefici politici' del Presidente Aldo Moro (Moro, sempre Moro, solo Moro), rispetto al quale io sarò sempre dalla sua parte, quindi dalla parte giusta.

Così come non stimo Marco Minniti, che della vita altrui -a mio parere, ma potrei sbagliare- credo abbia una non considerazione piuttosto sua e 'molto personale': d'altronde, l'amico Luca Palamara, ha ben descritto ciò che gli stava a 'cuore' e come si comportava o si dimenava, per far si di riuscire nei suoi intenti di nomine, tra l'altro a favore di 'certuni' (li definisco così, per essere buono!).

Da bambino e da ragazzo, invece, avevo curiosita` positiva, simpatia ed ammirazione, per il Presidente Bettino Craxi -rispetto alla cui figura e memoria, mi inchino sempre, ogni giorno della mia vita, ricordandolo, dopo Moro, nelle mie preghiere- al punto che sono divenuto amico personale della sua meravigliosa famiglia; così come identiche emozionalità di stima, sempre da postpoppante (epperò sono stato un piccolo prodigio, poiché vedevo di già i telegiornali e la politica l'ho masticata da prima di nascere e sulle loro ginocchia, mi hanno tenuto fior di politici nazionali e statisti italiani), ripeto eguali sensazioni, me le suscitava, vedendolo su media coevi, François Mitterrand, mitico leader della sinistra moderata e socialdemocratica d'oltralpe e, altrettanto mitico, ex Presidente della Repubblica Francese. 

A tal proposito, su di lui, non racconterò quanto mi ha detto in confidenza Amine Gemayel ma non ci si imbatta in certezze apodittiche, magari pensando a male, poiché potrebbe essere anche un aspetto positivamente intimo e quindi non sarò, certamente io a disvelarlo, avendo una mia personale riservatezza, tipica della gente come me, che viene da Bovalino (con sommo dispiacere razzista di un certo Raffaele Sero` e dei suoi 'compagni'...ma non di merende, pur se chiunque li può classificare come vuole!), epperò tant'è!

Sempre auspice Amine e proprio durante un Summit straniero di alta politica (ripeto, non sono mica uno con le fallaci attidunini, oppure le frequentazioni minute, di un Aldo Fabrizi di provincia e a sua volta provincialotto, anziché no)- allorquando ci incrociammo tra le rispettive 'Internazionali' , ovvero la nostra che è la Deocristiana e la controparte che è la Socialista, ebbi modo, nel 2012, di parlare con il Presidente di quest'ultima, cioè Georgios Papandreou, a sua volta figlio di Andreas e nipote diretto del suo omonimo nonno: strano caso della vita, poiché tutt'e tre sono stati Leaders del socialismo ellenico e Primi Ministri del loro Paese, anzi, con Andreas, mio padre, per motivi di leciti, legali ed ufficiali (poiché commerciava olio d'oliva, pure in Grecia), aveva un rapporto, ed io di conseguenza lo feci presente, proprio al figlio (ovvero colui, di cui sto parlando), il quale posso confermare che è un autentico galantuomo, come i classici 'signori' d'altri tempi.

Invece, tornando al Libano, per quanto paradossale sia, il primo politico dello Stato dei Cedri, non fu uno degli appartenenti alla famiglia di mia moglie, bensì un uomo di sinistra, che ben si installa nella leggenda dei socialisti mondiali (ma, certamente, dopo il Presidente Craxi), cioè il Principe Druso, Walid Jumblatt, del quale continuo ad essere amico ed estimatore e che mai ha fatto mancare, verso di me, sostegno, attenzione, rispetto, garbo, cortesia, affetto e stima: non è poco, anzi è il tutto nel tutto, principalmente in un luogo dove i gesti simili, hanno un valore sovrastimabile e che io apprezzo, poiché mi ricorda tanto la mia amata, unica e sola, Bovalino.

Così come non dimentico Felipe Gongales, conosciuto a Madrid nel 1995, proprio durante il suo ultimo scorcio di Primo Ministro Iberico e Presidente del PSOE (Partito Socialista Operaio di Spagna), grande amico del Presidente Craxi (che difatti lo ricordava sempre). Rammento quell'incontro, poiché eravamo con Emilio Colombo (all'epoca Presidente dell'Internazionale DC) e io lo accompagnavo, con una delegazione ristretta (di cui faceva parte, ovviamente, Dario Antoniozzi) ed eravamo in quel Paese, per partecipare al Congresso del PPE, cioè il Partito Popolare Europeo. 

Localmente, cioè in Calabria, ho sempre avuto nel mondo della sinistra un buon rapporto con Saverio Zavettieri (indomito, coraggioso, intellettualmente e moralmente, onesto, che mi apprezza e mi stimola, sempre e ogni giorno di più), così come ce l'ho con Mario Oliverio, oppure lo avevo con la buonanima di Sisinio Zito, collega di collegio senatoriale di mio nonno (benché di Partiti diversi, ovviamente); poi, il mio rapporto forte è sempre stato all'insegna della correttezza, della stima, dell'affetto e della fiducia, con Pino Soriero, mentre ho un dolcissimo ricordo di Italo Falcomata`. 

Nella sinistra tradizionale di questa Regione, nel mio cuore -poiche` siamo veramente amici, sul piano personale e lo confermiamo pubblicamente, con sincera e rinnovata gioia, ogni qual volta ve ne si presenti l'occasione- trova un posto particolare Giacomo Mancini jr, così come ricordo con struggente malinconia Rocco Gaetani e Giancarlo Sitra. In più non parliamo di Rosario Maida, marito di una mia professoressa al liceo Galluppi di Catanzaro, cioè Rosanna Siciliano, così come non dimentico Quirino Ledda, con cui discettavo dei classici greci e latini, oppure di sociologia civile.

Sullo sfondo dei miei ricordi, trova giusto posto, un altro gran signore della Sinistra Calabrese, ovvero Virginio Cindarcuri, pure lui Senatote della Locride e per di più di Siderno, paese di mio nonno e di mia madre (cioè sua figlia) che, di conseguenza, al cinquanta per cento mi ha dato i natali (ma per me Bovalino è e sarà sempre il tutto!). E posso mai dimenticare Pino Guerriero? Nossignore, anzi, a lui mi lega un ricordo meraviglioso, il quale lo rivivo e si conferma ogni giorno, essendo amico dei figli (principalmente di Roberto, dai tempi dell'adolescenza, a Catanzaro) e di cui ho parlato in un altro articolo, prima di Natale (e il solito ma discutibile Aldo Fabrizi a noi contemporaneo, mi invio` un messaggio che conservo, di delirante e stucchevole protesta, poiché si sentiva citato non so per quale motivo, ma mi interessa così tanto poco, che lo menziono, solamente, per non perdere l'occasione di sfotterlo e se lo merita pure, al pari di sempre).

Nella rassegna non dimentico , certamente, 'zio' Leopoldo Chieffallo', con cui mi sento spesso e persino Paolo Bruno (il quale si recente mi ha ospitato con mia moglie, nel suo Castello ad Altomonte) e persino i miei 'quasi parenti' Franco, Pietro, Antonio e Giacomo Crino`.

Non parliamo poi, della mia venerazione nei confronti di Simona Dalla Chiesa, che è mamma di un moo caro amico e compagno di scuola e a sua volta, Simona è figlia dell'errore italiano, per antonomasia, cioè igrande Generale Carlo Alberto, fulgido esempio di abnegazione e servizio, nei confronti dello Stato e delle sue vestigia, di cui dobbiamo serbare memoria 'as libitum et in aeternum'.

Menzione a parte merita Sebi Romeo, di cui ho immensa stima e grande fiducia: lui viene dalle mie stesse parti -e` originario di Bianco, cioè il Comune di fianco alla mia splendida Bovalino- ma ha una storia bella, intensa, vera, nella sinistra calabrese, oltre che un suo consenso diffuso e capillare, il quale molti glielo invidiano, perché Sebi è personalmente amato, apprezzato, conosciuto e anche riconosciuto per il garbo e il contatto umano con il suo territorio: lui non è un 'volgarissino cooptato', cioè questa strana fauna di politicanti attuali, la quale si aggira alla stregua dei disperati, in cerca di un tozzo del non che o di un effimero posto al sole (da non confondersi con la Fiction in onda alle 21, ogni giorno su Rai 3, dal lunedì al venerdì).

E comunque, ad ogni buon conto, ci sono altre due persone che incarnano la sinistra e a cui intendo dare atto del loro impegno sociale, anche considerando di come ben incarnano questa ideologia, seppure a me avulsa, cioè quella della sinistra e mi riferisco a Valerio Donato (di cui sono stato 'fiero avversario', salvo poi pentirmene amaramente, nelle elezioni Amministrative di Catanzaro del 2022) e la mia amica Jasmine Cristallo, la quale ha conseguito di recente un successo meritato, entrando nella Direzione Nazionale del suo Partito, ovvero il PD.

Come vedete sono tutte persone strutturate, che hanno storia, appartenenza e militanza, non, viceversa, figuranti e portatori di un 'hippysinistrume', il quale 'avvelena' la stessa sinistra in primis e poi la politica in secundis.

Ne abbiamo di esempi in tal senso, basta vedere chi è oggi alla guida del Capoluogo di Regione, epperò la mia 'buona' battaglia' la combatto comunque a viso aperto, alla luce del sole, senza condizionamenti e senza nulla pretendere in luogo a 'prebende' di carattere personale, certamente per il sottoscritto: la politica è passione, servizio pubblico o meglio -come ben diceva San Paolo VI° (vero fondatore della DC)- essa (cioè, sempre la politica) è "la più alta forma di carità cristiana nella vita laica".

Quando vedo lo 'sfasciume' (e non mi riferisco a Giustino Fortunato) provocato dal 'sinistrume fioritesco', ho un moto di ribellione civile, poiché costoro adusi al moralismo, spero che abbiamo, principalmente, una morale, che a sua volta è cosa ben diversa, differente ed inversa dal primo aspetto, poc"anzi e di sopra menzionato.

Quest'ultima, cioè la morale, in fin dei conti l'abbiamo in pochi, ma è proprio essa che contraddistingue i probi e marca le differenze con i reprobi.

Loro, i moralisti, calunniano e poi alla controreplica -basata ogni volta su verità!- ti minacciano querele temerarie, ma è tipico di chi non ha argomenti ed è in malafede permanente e  totale. 

Io non sono così, perché rappresento e manifesto si essere la politica, e di possedere tale virtù.

Con i tempi che si vivono, è molto, anzi, è tutto!

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