di Vincenzo Speziali
Ormai non c'è più pace, né certezza e se per questo, neanche meraviglia: tutti sono, potenzialmente ed in atto, 'sotto scacco'!
Non c'è persona, oppure categoria, che possa pensare, credere o anche confidare, di potersi sentire 'immune', da qualsivoglia verifica investigativa e giudiziaria, poiché, adesso, financo preti e medici, diventano probabili 'deliquenti'. Anzi, sottoposti ad una gogna preventiva, in quanto di stato preliminare parliamo, non certo di sentenze passate in giudicato.
Già, era di qualche giorno addietro il blitz all'Ospedale di Locri, cioè il 5 Maggio (data infausta, per chiunque sia estimatore di Napoleone Bonaparte); poi si replica con l'inchiesta di giorno 17, sempre del corrente mese, ma questa volta al Nosocomio Pugliese, nel Capoluogo di Regione.
Sempre medici (ora tocca, pure, a loro, evidentemente!), sempre enormi clamori, sempre 'gran casse' giornalistiche, ovviamente e purtroppo, a supporto di tesi -solamente tesi- le quali fanno però degli indagati -spesso accusati di reati odiosi e pur sempre da dimostrare- un 'trofeo di caccia', per frustrati 'manetteristi' e neogiacobini.
Questi ultimi, poi, hanno come unica stella, solamente la pubblicità effimera, che ricavano da un circo mediatico giudiziario, sempre e comunque, da non certo gli indagati e dai loro legali, alimentato.
E la gente che fa? Cosa pensa? A chi si deve 'votare'?
Per non parlare degli stessi professionisti, i quali sono annientati nella loro giusta -fino a prova del contrario!- onorabilità, dignità, professionalità e serenità, soprattutto quest'ultima, poiché aivoglia nel farti coraggio, far finta di nulla, continuare ad esercitare la professione più importante del mondo (signori P.M., qui si tratta di salute, quella vera, che non si esibisce con le scorte di vostra pertinenza, le quali sono state concesse persino ad uno 'scrivano narcisista', quale un certo Roberto Saviano), anzi, per dirla tutta, quella medica è più di una professione, perché è una vocazione accompagnata dal senso di compiere una missione, sia laica sia civile.
Perciò, se tanto mi dà tanto, ogni qualvolta sento lai e bai, frizzi e lazzi, piagnistei e peana, circa la solita e ritrita solfa della serenità che mancherebbe a un qualunque magistrato -ove mai dovesse rispondere dei suoi errori, in modo diretto e stabilito per legge, cioe` attraverso la responsabilità personale in sede civile- cosa si dovrebbe dire sui medici, i quali, invece, il privilegio dei magistrati e dei P.M (unico caso al mondo, quello italiano, poiché appartengono alla medesima categoria), dicevo cosa dovrebbero dire e pretendere i medici tutti, che tale esimente non hanno (al contrario dei signori che operano, da primi attori nei vari Palazzo di Giustizia)?
Per caso, non parliamo di salute e di vita?
È vero che alcune signorine sostitute e alcuni signorini sostituti, certamente procuratori -e anche (qualche?) loro capo ufficio!- impattano nella vita e nella salute altrui, ma spesso con finalità nefaste per parecchie persone -non tutte, ovviamente, ma molti si, anzi, moltissimi!- e suddette 'vittime', divengono malcapitati nelle 'maglie' di una (non) giustizia serena, autentica, definita e definitiva.
Siamo alle solite, epperò persisto nel difendere uno Stato di Diritto, pur criticando questo unico aspetto della nostra Costituzione, alla quale per ironia della sorte e per nemesi di "un destino cinico e baro" (come disse Saragat, nel 1953, a seguito della sconfitta alle elezioni politiche), persino mio nonno, medico, costituente, parlamentare, uomo di Governo, Democristiano e Andreottiano, ha contribuito a scrivere (e sottoscrivere!), ma anche a garantire, questa 'impunita`', in capo all'Ordine Giudiziario, il quale non rappresenta solo un potere, bensì, principalmente, un ordine professionale.
E poi, parliamo delle amenità sull'immunità parlamentare, senza soffermarci su questa 'impunita`' or ora menzionata, ricordando però che se i magistrati sono 'coperti' dalla Costituzione -quindi non rispondono dei loro atti sbagliati, con un risarcimento diretto- la stessa Costituzione, prevedeva una certa immunità parlamentare, la quale venne sminuita e persino o financo mutilata, divendo una sorta di misero feticcio, proprio attraverso l'indebita pressione di molte Procure -con annessi sventurati procuratori (e sono sventurati per i mali cagionati ingiustamente e i fallimenti che hanno prodotto, poiché le loro inchieste sono state smentite sonoramente)- dicevo e ribadisco, quanto e come l'immunità parlamentare, anch'essa prevista nella nostra 'Carta', fu di fatto annullata, poiché le pressioni 'fanatiche e procuratorili', furono talmente invasive, quasi da essere interpretate (ed avvertire!) dai deputati e senatori -nell'infausto 1992, quando tutto ciò ebbe, disgraziatamente corso- alla stregua di un'intimazione, per molti, tra l'altro, financo sovversiva.
Ecco, questo è tutto e sin da ora si sappia che se capitasse qualcosa a me, sarebbe una ritorsione autentica, ma il popolo sovrano e la pubblica opinione (persino all'estero dove ho rilasciato interviste in tal senso), si ribellerebbero, esercitando, sin da ora, vigilanza attiva nei miei confronti, che comunque non ho paura.
Semmai e la dico sino in fondo, utilizzerò le stesse parole di un grande uomo, il quale nemmeno lui si piegò -mi riferisco al Presidente Bettino Craxi- e cioè, " io parlo e conterò a parlare", poiché, aggiungo, io sono la politica e ho il dovere di denunciare storture e battermi per il mio Paese.
Costi quel che costi, senza timore e con nessun passo indietro!
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