Vincenzo Speziali: "Pure Ira (von Fürstenberg)...se ne va"

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images Vincenzo Speziali: "Pure Ira (von Fürstenberg)...se ne va"

  20 febbraio 2024 07:38

 
di VINCENZO SPEZIALI

Stamane, mi sono svegliato presto, più del mio, notorio, solito: a Beirut, non abbiamo dormito, poiché impazzano da ieri, pure nella periferia sud, i bombardamenti ordinati da Netanyahu, ma contestati dalla maggioranza del popolo israeliano, che di tal costui si vorrebbe 'sbarazzare'.
Accendo il cellulare e trovo il messaggio di una cara amica, la quale mi scrive: "Mio caro, purtroppo Ira ci ha lasciato"!
Brutto periodo questo, veramente brutto...
È una cascata di eventi luttuosi, che si abbattono su di me, sulle mie frequentazioni, sulla gente che mi ha 'cresciuto', accolto in un mondo 'sfavillante', seppur vero, perché, conoscendomi da post adolescente, la simpatia e l'affetto verso di me, erano autentici, veri, non di cartapesta.
E, anche Ira, se ne va, nel buio di una notte, che qui in Libano -laddove mi giunge la ferale notizia- le tenebre lasciano il posto al bagliore dei missili.
Siamo abituati, purtroppo, a ciò da queste parti, a suddette latitudini, ma è sempre triste, è sempre un tremore di apprensione.
Poi, ti giungono 'des nouvelles comme ça' (notizie così), ovvero riferibili a dipartite come quelle di Ira e sprofondi, sprofondi veramente, in una tristezza cieca e sorda, quasi a fiaccare il respiro.
Era bella Ira, era veramente bella!
Così come era gioviale, allegra, 'stile`' (elegante), ma non frivola, semmai naturale, nel suo modo chic di intendere la vita, di interpretarla e viverla, senza però essere o comportarsi, alla stregua di nobilastri di provincia, tipo qualcuno da me conosciuto in quel di Parma.
E comunque, parliamo di Ira von Fürstenberg, mica 'di pizza e fichi', pur se adesso, colei che fu destinata -e alla fine si ritrasse- a succedere a Grace Kelly de Monaco` (non è un refuso: il titolo lo scrivo alla francese), dicevo parliamo di lei, che visse con un dolore dignitoso, pure la morte di un figlio, per il quale spendeva le solite, ma composte parole: "...me lo hanno ucciso".
I miei cari amici, l'Ambasciatore Steve Eleck e la sua splendida moglie, la Contessa Chiara Rivetti dal Cervo, saranno i primi ad avere la mia telefonata oggi: con loro, difatti, abbiamo passato belle serate, a Roma, anche con Ira, come quando Steve, diede una cena in onore di Amine Gemayel, che venne a Roma, in uno dei suoi viaggi ufficiali, nel Gennaio del 2011.
Proprio quella sera, eravamo nei saloni dell'Hotel Baglioni della 'dolcevitosa' Via Veneto (ricordo, persino che con noi, da me e da mia moglie Joumana invitata, vi era Dorina Bianchi, tra gli altri) e ad un tratto, dopo il desco 'du dîner' (ovvero della cena), scorgo un'immagine bellissima: Chiara ed Ira, che sorridono aristocraticamente, ma in modo elegante, ovviamente naturale, perciò mi avvicino.
Due donne splendide (...ma a Chiara io voglio 'un bene pazzo'), ovvero la sinuosa Contessa dai capelli ramati e la Principessa (cioè Ira) con i suoi, dal color castano cenere: "Signore, siete bellissime" -faccio io, dicendolo veramente, nel mentre Ira mi rimanda con un- "Grazie, Vincenzo: lo sai? Gemayel è veramente amabile, un vero 'monsieur charmant' ".
Guardo Chiara, che ha da sempre un fare materno nei miei confronti, un affetto vero e mi dice: "...ma anche tu lo sei"!
Nel frattempo, giunge tra di noi, un altro caro amico, cioè Costantino Ruggiero -alto dirigente dell'Edison- e iniziamo una amabile discussione ed Ira chiosa: "Rammento sempre, quanto mi diceva zio Umberto (sarebbe Umberto Agnelli), che Vincenzo ricorda bene, cioè non diventare mai frivola come..."(qui mi taccio per rispetto ed opportunità, pur se Umberto, ne aveva di ragione, come spesso la ebbe nella sua vita e pochi lo ascoltarono).
Ecco, si cala pure questo sipario, come quello di Umberto Agnelli, oppure di Carlo Giovannelli, di Marta Marzotto, di Marina e Carlo Ripa di Meana e di Ivana Trump, cioè dei tanti che sono stati, per il sottoscritto, amici genitoriali, però di me medesimo.
Già, amici miei, i quali mi commuovo a ricordare, pensando che da ragazzo quale ero, allorquando li conobbi, adesso sono diventato un cinquantenne, intento ad ossevare questa alba Libanese che scorge, vedendo all'orizzonte, colonne di fumo, in triste virtù dei cruenti bombardamenti.
Sic transit gloria mundi: au revoir Ira!

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