di STEFANIA PAPALEO
Lievita il numero degli ultras giallorossi finiti nella rete dei poliziotti della Digos di Cosenza che indagano sugli scontri avvenuti domenica scorsa al termine del derby Cosenza-Catanzaro. Sono oltre 10 i catanzaresi portati oggi in Questura con l'accusa d aver commesso diversi reati gravi tra lo stadio San Vito e la rotatoria d'uscita dalla città, dove i tifosi rosso blu avrebbero teso una vera e propria imboscata ai giallorossi di ritorno ai pullman che avrebbero dovuto riportarli a casa.
Secondo la ricostruzione emersa da vari video diventati virali, i tifosi cosentini, muniti di bombe carta, fumogeni e pali, avrebbero iniziato a colpire con violenza i mezzi, mandando in frantumi i vetri di alcuni finestrini e tentando un avvicinamento ai tifosi rivali, alcuni dei quali, caduti nella provocazione, sarebbero scesi per reagire all'attacco. Da lì l'intervento della polizia impegnata nel servizio d'ordine e il fermo di un catanzarese portato in Questura per gli accertamenti di rito e poi rilasciato per il rientro nel capoluogo, dove oggi è stato nuovamente raggiunto dai poliziotti che, dopo aver vagliato le immagini delle telecamere di sorveglianza dislocate nelle zone "calde", sono giunti all'identificazione dei presunti responsabili delle violenze consumate tra le due tifoserie e ancora prima ai danni di alcuni poliziotti rimasti feriti.
In questo caso, infatti, era stato davanti al San Vito che alcuni ultras giallorossi, esasperati da 90 minuti di vessazioni da parte dei padroni di casa che li avrebbero fatti oggetto di lanci di ogni tipo, si sarebbero scagliati contro il servizio d'ordine, provocando anche il ferimento del poliziotto impegnato nel coordinamento dei reparti mobili.
Oggi la chiusura del cerchio, dunque, con i provvedimenti emessi dal questore di Cosenza e in corso di notifica nella città capoluogo.
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