Violenza contro le donne. Marino: "Noi di Vitambiente ricordiamo Lea Garofalo e Loredana Scalone"

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L'avvocato Pietro Marino depone rose rosse sul luogo del delitto

Il presidente nazionale del movimento "green", l'avvocato Pietro Marino ha deposto dei fiori a Pietragrande

  25 novembre 2020 14:42

di PIETRO MARINO

Oggi si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, noi di Vitambiente, abbiamo dato e daremo molto spazio alle donne nella nostra associazione, riteniamo la donna il fulcro il centro del pensiero sociale.

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La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani e una conseguenza della discriminazione nei confronti delle donne, nella legge e anche nella pratica, nonché delle persistenti disuguaglianze tra uomini e donne, da qui partiamo per ricordare una donna una giovane donna Calabrese assassinata il 24novembre di 11 anni fa Lea Garofalo barbaramente assassinata a Milano perché si è ribellata alla Ndrangheta. Aveva 35 anni Lea sognava un futuro lontano dalla mafia, dal sangue, dalla malavita. Testimone di giustizia e vittima della ‘Ndrangheta, rifiutava di essere definita pentita: del mondo della mafia lei non aveva mai fatto parte. Avrebbe voluto fare l’avvocato, studiare ma la realtà in cui si è trovata a crescere non glielo ha mai permesso. Adesso Lea Garofalo è simbolo di coraggio, immagine e storia di una donna che ha perso la vita per la verità. Lea Garofalo ragazza Calabrese di Petilia Policastro ha vissuto nella consapevolezza che poteva esserci un mondo migliore. Dopo tante vicissitudini che vedono Lea protagonista, nel 2002 Lea decide di diventare testimone di giustizia e far luce sulle faide interne tra la famiglia Garofalo e la famiglia del suo ex compagno Cosco. Entra in un programma di protezione testimoni e fornisce informazioni riguardo omicidi di carattere mafioso che hanno avuto luogo alla fine degli anni Novanta a Milano. Tra questi, il caso Antonio Comberiati del 1995: la collaborazione di Lea permette di capire quale sia il vero ruolo di Floriano Garofalo e Giuseppe Cosco, fratello di Carlo e detto “Smith” dal nome di una marca di pistole. In seguito a queste sue testimonianze, la donna viene trasferita a Campobasso, dove però nel 2006 perde la tutela del programma di protezione: la sua collaborazione non è ritenuta rilevante alle indagini. Nel 2007 decide quindi di rivolgersi prima al TAR, il quale rifiuta la sua richiesta, poi al Consiglio di Stato che la riammette al programma nell’aprile del 2009. A questo punto, però, è la stessa Garofalo a rinunciare alla tutela e torna a Petilia Policastro prima, Campobasso poi, sempre con sua figlia Denise.

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Nel il 24 novembre 2009 quando Lea Garofalo scomparve a Milano. In seguito, le indagini riescono a far luce sulla scomparsa di Lea: l’ex compagno, con l’aiuto di due fratelli, ha torturato e ucciso con un colpo di pistola la donna, gettandola in 50 litri di acido e lasciandola lì per tre giorni. L’amministrazione Comunale di Catanzaro ha deciso di installare un’opera in ferro presso i Giardini di San Leonardo, rimane lì immobile come disegnata a mostrare per molti soprattutto giovani un volto anonimo. Oggi noi di Vitambiente dopo aver informato Sua Eccellenza il Prefetto di Catanzaro dott.ssa Maria Teresa Cucinotta alla presenza dell’Assessore Comunale Danilo Russo, deporremmo un fascio di rose proprio davanti questa opera in ferro che traccia le sembianze di Lea, sarà la prima occasione di dare luce ad una donna dimenticata ad una nostra giovane donna che voleva e immaginava un futuro diverso per se e per sua figlia Denise, Milano come Catanzaro uniti vogliono ricordare una donna che ha avuto il coraggio di ribellarsi ad una sottocultura infame quella della Ndrangheta, con questo gesto vogliamo anche esprimere il nostro sincero ringraziamento a tutti gli uomini e le donne delle Istituzioni e della Magistratura che combattono giornalmente la Ndrangheta .

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Successivamente i presenti all'iniziativa si sono spostati a Pietragrande per rendere un ultimo saluto, rivolgere una preghiera e deporre un fascio di rose a Loredana. Si perché stamani anche la nostra città si è svegliata in tristezza e in sgomento in seguito alla morte di questa giovane donna anche lei caduta vittima della violenza di genere.

Alla commemorazione di Lea e al saluto di Loredana, due donne della nostra Calabria, hanno preso parte il Presidente del Movimento nazionale Vitambiente l’avv. Pietro Marino, il responsabile del Circolo di Catanzaro di Vitambiente, l’avv. Rita Parentela, la Dirigente scolastica dell'istituto Aldisio-Pascoli la professoressa Filomena Rita Folino, la responsabile del Centro Solidarietà Calabrese la dottoressa Vittoria Scarpino, la responsabile del “Progetto SAM” Marino Cristina per il medesimo centro, e Danilo Russo assessore al del Comune di Catanzaro.

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