Vivarini prima del Südtirol: "Catanzaro la vivo, la sento, abbiamo una forza clamorosa, stiamo uniti"

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Il tecnico del Catanzaro Vincenzo Vivarini
  16 febbraio 2024 16:12

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

"Catanzaro la vivo, la sento, abbiamo una forza clamorosa, stiamo uniti".

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Ad affermarlo è il tecnico del Catanzaro Vincenzo Vivarini alla vigilia della gara di Serie B col Südtirol, in programma domani pomeriggio alle ore 16.15 allo stadio “Nicola Ceravolo”.

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Il gol vittoria con l’Ascoli siglato da Iemmello l’ha fatto la gente. È tornato il Ceravolo, è la verità, ma bisogna accettare la difficoltà del campionato. Non possiamo dominare in questa categoria perché ci sono realtà più importanti. Ci facciamo valere con le nostre armi e una di queste è proprio il Ceravolo. È importante che passi sempre un pensiero positivo sulla città”. 

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E aggiunge: “E’ stata una bella vittoria con l’Ascoli. Di fronte avevamo una squadra che si sta giocando la permanenza in B. È venuta a Catanzaro con lo spirito giusto e ci hanno aggredito uomo contro uomo tutta la partita, non era facile. Abbiamo fatto un’ottima prestazione. In settimana abbiamo lavorato tantissimo per migliorarci fino alla fine e affinare i meccanismi. Abbiamo sbagliato posizioni sul palleggio e altre cosette, ma l’importante era vincere”.

Poi spiega: “Loro hanno rinforzato il pacchetto avanzato e mantenuto l’assetto difensivo, ma hanno modificato la fase di possesso palla. Sarà diversa dall’andata, è una squadra che si difende molto bene e sarà difficile fare gol. Dobbiamo essere molto bravi, dare ritmo alla partita e cercare di ottenere la vittoria”.

Vivarini ricorda che “non abbiamo mai parlato di vittoria del campionato e mai dato peso all’obiettivo che abbiamo. Pensiamo solo alla partita che dobbiamo fare a null’altro. Questa è stata la nostra forza l’anno scorso e lo sarà anche quest’anno. Solo dopo la vittoria di Salerno quando i giochi erano chiusi ero contento. L’obiettivo era di migliorare come squadra e inserire i nostri giovani, si lavora moltissimo sulla loro crescita e sulle loro qualità”.

E osserva: “Queste sono le partite più tirate. L’Ascoli ha lottato tantissimo e noi per far bene con queste squadre dobbiamo almeno pareggiare l’agonismo e la cattiveria e togliere fuori le nostre qualità. Quando la partita è maschia dobbiamo essere maschi, diversamente giochiamo in un altro modo e siamo meno portato alle ammonizioni”.

Precisazione “Quando ho detto in un’intervista che non commento il calciomercato era per rimarcare le difficoltà insite nel mercato stesso ma nulla contro la nostra dirigenza”.

Su Petriccione “Sotto l’aspetto della qualità si sposa molto bene con i compiti che io affido in quel ruolo. Qui lui è un po’ avvantaggiato perché quello che ha di suo si sposa bene con le mie idee”.

Filosofia di gioco “Se vogliamo fare cose eccezionali che già stiamo già facendo c’è bisogno dell’apporto di tutti che si devono sentire parte del nostro progetto tecnico fatto di possesso palla e meccanismi importanti. I ragazzi scelti hanno le caratteristiche ideali per svolgere questo lavoro. Possesso palla, gestione della palla e questo modo di pensare ci porta a fare tanti palleggi prima di far gol. La nostra filosofia è questa. L’Ascoli vive di episodi per cercare di far gol, ma noi queste cose le limitiamo col possesso palla e per questo abbiamo bisogno della gente. Accetto i mugugni ma è importante che non venga condizionata la squadra perché deve continuare il proprio progetto tecnico in un campionato in cui sta mantenendo tutte le prerogative. L’importante è essere coerenti e avere una linea guida fino alla fine”.

Chiarimento sul calciomercato “Non è stata la mancanza di volontà della società a non fa venire alcuni calciatori, ma alcuni di essi non erano sicuri di venire qui. Ecco perché è importante alzare l’asticella della società e delle strutture per far sì che Catanzaro diventi una realtà più attrattiva”. 

E infine: “Sabato scorso i fischi sono stati pochi, ma dobbiamo essere tutti uniti. Se riusciamo in questo intento non si sa dove possiamo arrivare. L’importante è mantenere l’unione e il feeling. Il mio futuro? Al momento si lavora e non penso agli obiettivi futuri, nè me ne voglio dare”. 

Comunicato degli Ultras Catanzaro 1973

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