Domenica 14 aprile si correrà la competitiva di 10 chilometri, con partenza alle 9.30 in oltre trenta città italiane, da Bari a Gorizia, da Bolzano a Palermo. La ludico-motoria di 4 -5 chilometri andrà in scena in altrettante città e interpreterà la crescente tendenza al trekking urbano e alle camminate, tra questi anche Catanzaro che ha tracciato un percorso all’interno del parco della Biodiversità di Catanzaro con partenza alle ore 09.30.
Saranno venti gli istituti penitenziari che ospiteranno la corsa, perché inclusione attraverso lo sport significa che non c’è un dentro e un fuori. In questo video due giovani che collaborano con la redazione nazionale Uisp, Miriam e Lorenzo, spiegano l'edizione del 2024 proprio partendo da questo concetto: Vivicittà non ha confini, non c'è un dentro e un fuori.
Ecco come tutto incominciò: era il 1 Aprile 1984. quest'anno appuntamento a domenica 14 aprile 2024 in oltre trenta città italiane.
Se senti un “Pronti, via!” è una corsa podistica. Se lo senti in tante diverse città, è Vivicittà. Se lo senti in diretta su Radio 1 Rai, simultaneamente, in una domenica di aprile, allora è sicuramente Vivicttà! “La corsa più grande del mondo”, come titolò il Corriere dello sport nacque il 1 aprile 1984, esattamente 40 anni fa. A correre per i diritti, l’ambiente e la solidarietà furono in 30.000, in venti città diverse, in ognuna delle quali i Comitati Uisp chiamarono a raccolta le società sportive del territorio, ma anche associazioni ambientaliste e culturali.
Vivicittà fu davvero una novità che seppe attirare i migliori nomi dell’atletica del tempo. I battistrada della classifica unica compensata, allora sulla distanza della mezza maratona, furono i russi Vladimir Kotof e Palina Gregorenko che corsero a Roma, con partenza in via dei Cerchi, passaggio al Colosseo, poi via dei Fori Imperiali e arrivo allo Stadio delle Terme di Caracalla. Dietro di loro l’indimenticabile Totò Antibo, che corse a Palermo, e l’azzurra Anna Villani a Napoli. Nella classifica femminile, alle spalle delle russe, si inserì un terzetto di scena a Torino, guidato dall’azzurra Silvana Cucchietti. Dietro di lei, Maria Grazia Navacchia in Savasta: mamma, lavoratrice e atleta. Come ama sottolineare e ricordare, ancora oggi: “Iniziava un’avventura per l’Italia e per l’Uisp. Tutti verso lo stesso traguardo: campioni di fondo e atleti di tutti i giorni, scolaresche e intere famiglie”.
Da quel primo esperimento Vivicittà cominciò a crescere in popolarità e gradimento. Un grande merito si deve al Corriere dello Sport che ha sempre accompagnato Vivicittà sin dalla prima edizione, grazie all’intuizione felice dell’allora direttore Giorgio Tosatti e a Vanni Loriga, storica firma di atletica, che assunse l’incarico di capoufficio stampa nelle primissime edizioni della manifestazione. Fu lui a coniare la definizione di “Corsa più grande del mondo”.
L’Uisp seppe aggiornarla al continuo mutare delle esigenze sportive e adattarla ai temi d’attualità, in modo da farne una vera e propria corsa messaggera di pace e solidarietà nel mondo. Vivicittà si è corsa a Sarejevo, sotto le bombe, e nella Berlino riunificata dopo il crollo del muro, si è corsa a Baghdad e a Korogocho, in Kenya, nella discarica del mondo. E dieci anni fa nei campi profughi dei palestinesi in Libano, insieme a migliaia di ragazzi a conclusione delle Palestiniadi. E più recentemente, nel 2020 e 2021, sfidando le ristrettezze imposte dall’emergenza Covid-19, con due edizioni virtuali e collegamenti on line dalle varie città, di domenica, in aprile, a passarsi il testimone mentre fuori c’erano strade deserte.
E la classifica unica compensata iniziò a collezionare un albo d'oro tuttora ineguagliato: Pizzolato, Bordin, Laura Fogli, Antibo, Robertà Brunet, Cova, Mei e gli imprendibili keniani... Sono passati tanti anni, l'Italia podistica oggi è un'altra cosa, le stracittadine podistiche sono all’ordine del giorno, così come le maratone cittadine. A Vivicittà va riconosciuto il merito di aver saputo profetizzare e incarnare l’idea dello sport per tutti, alla “tua velocità”, alla “tua età”, tutti insieme, l’uno al fianco all’altro e all’altra, campioni e non, con la “tua motivazione”: per divertimento, per benessere, per sfida.
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