"Whispers of him", l'innovativa arte di Garrett Smith "couturier della danza" in scena a Catanzaro

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Da sinistra: Francesco Rodilosso, FIlippo Stabile, Mariadea Galiano, Garrett Smith, Chiara Giordano
  29 novembre 2024 16:30

di IACOPO PARISI

"Danza couture perché mi piace pensare di cucire qualcosa addosso alle persone con la mia arte." Con queste parole, Garrett Smith, celebre coreografo americano, ha definito il cuore del suo approccio creativo durante l'incontro tenutosi questa mattina a Catanzaro, in vista dello spettacolo di domani sera al Teatro Comunale, importante appuntamento di Ramificazioni Festival in collaborazione con Armonie d'Arte.

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La conferenza stampa, alla presenza di Filippo Stabile, direttore artistico di Ramificazioni Festival, e Chiara Giordano, presidente della fondazione Armonie d'Arte, ha offerto una rara opportunità di dialogo con l’artista, supportata dalla presenza di un'interprete, Mariadea Galiano, per rendere facilmente accessibili le sue idee.

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Interpellato sul suo rapporto con la Calabria, Smith ha risposto con entusiasmo riguardo alle bellezze naturali della regione, che conosce attraverso video e racconti di colleghi, ma ha anche ammesso di non aver mai sentito parlare della Calabria in relazione alla danza. A questo punto, Giordano ha colto l’occasione per sottolineare come la regione, seppur poco conosciuta, vanti scuole di danza di qualità, capaci di esportare talenti non solo in Italia ma anche all’estero.

"Abbiamo bisogno che artisti internazionali riconoscano il valore degli artisti calabresi," ha dichiarato con passione, aggiungendo che c’è un impegno costante nel rendere reale questa speranza.

Durante l’incontro, Smith ha affrontato diverse tematiche, dal confronto tra danza contemporanea in Europa e negli Stati Uniti alle differenze tra grandi compagnie come La Scala e il Bolshoi. Secondo il coreografo, la danza in Europa è più radicata nella cultura, mentre negli Stati Uniti spesso si tende a dare priorità alla produttività e al lavoro. Ha criticato l’organizzazione troppo tradizionale di alcune compagnie russe e ha sottolineato come le nuove generazioni siano più affamate di innovazione e cambiamento.

Alla domanda su quali siano i centri nevralgici della danza negli USA, Smith ha menzionato istituzioni come la Juilliard School e la scena vibrante di New York, dove l’arte è più aperta e sperimentale.

Un momento particolarmente intenso è stato quando si è discusso del ruolo della danza di fronte a temi globali come ambiente, politica e guerra. Smith ha raccontato del suo coinvolgimento emotivo nelle proteste legate alla guerra civile in Iran, che lo ha ispirato a creare due opere specifiche. Ha descritto come alcune donne iraniane, rischiando la loro sicurezza, gli abbiano inviato video di danza in segreto, chiedendo lui un giudizio. "La danza in Iran è illegale," ha ricordato, riflettendo su quanto l’arte possa essere un atto di resistenza.

Nonostante le difficoltà, Smith ha ribadito la sua volontà di connettersi con le persone attraverso la sua arte, senza esporsi politicamente in modo diretto.

Garrett Smith ha anche discusso il ruolo della tecnica nella danza contemporanea che, secondo lui, sta vivendo un ritorno alla bellezza e alla precisione. "Il pubblico desidera tecnica e bellezza," ha affermato, aggiungendo che un danzatore deve sentirsi artista, atleta e filosofo al tempo stesso.

Ha inoltre condiviso come le sue creazioni nascano dalle esperienze personali: "Tutto parte dalla mia vita, e il nostro obiettivo è sempre quello di condividere con il pubblico." Per lui, la vera magia accade nel momento dello spettacolo, dopo un lungo lavoro che spesso rimane invisibile agli spettatori.

Concludendo l’incontro, Smith ha anticipato le parole chiave che guideranno lo spettacolo di domani: "community" and "love". Per il coreografo, questi concetti rappresentano il cuore pulsante della sua arte, un mezzo per creare legami profondi e significativi tra le persone, oltre ogni confine culturale e geografico. La Calabria è pronta ad accogliere Garrett Smith e la sua "danza couture," in attesa di un evento che si preannuncia come un momento unico di connessione tra pubblico, arte e territorio. 

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