di MARCO VALLONE
Un'ampia platea di pubblico ha gremito ieri sera il Teatro Politeama di Catanzaro per il musical “Mare Fuori”, versione teatrale della nota ed omonima serie tv. Essendo stata l'unica data in Calabria, la serata è stata un'imperdibile occasione per i presenti di poter vedere dal vivo i diversi interpreti che danno il volto anche ai personaggi della serie televisiva, oltre che a quelli dello spettacolo proposto sul palco dei teatri di tutta Italia.
Il musical, che si avvale della regia di Alessandro Siani, ha inaugurato la tre giorni di “Napul'è” nell'ambito del XXI Festival d'autunno (quattro eventi sulla musica e la cultura napoletana dal '500 ai giorni nostri, in scena al Teatro Politeama tra il 30 Ottobre e l'1 Novembre), e si dota della presenza di diversi attori del cast televisivo: in particolar modo ci si riferisce a Maria Esposito (Rosa Ricci nella serie), Giuseppe Pirozzi (Micciarella), Enrico Tijani (Dobermann), Antonio D'Aquino (Milos), Antonio Orefice (che, nelle prime due stagioni, ha impersonato Totò) e Carmen Pommella (tra le guardie nella serie tv).
Anche nella versione teatrale, iniziata subito con un'entrata in scena ad effetto e la simulazione di uno scippo in prima fila, al centro dell'attenzione c'è stato il racconto della difficile vita di un gruppo di ragazzi nel carcere minorile di Nisida, isola vulcanica del golfo di Napoli, alle prese con le conseguenze, e le motivazioni, dei vari atti che li hanno portati a trovarsi all'interno dell'istituto penitenziario. Si avverte però anche la voglia di riscatto che permea l'animo dei giovani, in un desiderio reso ancora più pregnante dalla visione, fuori dal carcere, del mare. Quel “mare fuori” che, metaforicamente, rappresenta appunto una possibile prospettiva di vita diversa da quella vissuta nelle mura carcerarie.
La musica ha accompagnato gli spettatori nel crudo e complicato percorso di crescita dei protagonisti, dando maggior risalto alle storie che Alessandro Siani ha inteso raccontare in forma teatrale, rifacendosi all'ispirazione dettata dal racconto sul piccolo schermo televisivo. Da segnalare è anche il notevole impatto delle coreografie di Marcello e Mommo Sacchetta, senza dimenticare le scene di Roberto Crea e gli ottimi costumi di Eleonora Rella che hanno impreziosito l'interpretazione dei protagonisti.
Di grande rilievo sono state inoltre le performance acrobatiche del cast, nel quale è stato impossibile non notare le distinte qualità nel ballo di gruppo, quanto in quello più prettamente sportivo. Una sorta di break dance hip hop che si è sposata bene anche con alcune interpretazioni canore rappate, al netto anche di un cantato più strettamente di natura pop proposto dai protagonisti. Ad esempio, hanno positivamente impressionato le doti musicali di Giulia Molino e Bianca Moccia, senza dimenticare Andrea Sannino, cantautore, capace non solo di prendersi la scena col cantato, ma anche attraverso una buona interpretazione attoriale, nelle vesti dell'educatore Beppe.
Interessante, ancora, è stata la veicolazione di un messaggio attraverso il quale risalta il ruolo educativo della recitazione e della musica come possibile sfogo ed uscita da dinamiche criminali, nonostante le difficoltà della vita e gli errori, anche di rilievo penale (essendo pur sempre il focus del musical un'interpretazione di personaggi all'interno di un carcere minorile), che possano essere commessi nel corso della vita. Una funzione pedagogica, dunque, della recitazione e della musica: il ruolo delle arti che possono potenzialmente sottrarre la delinquenza dalla strada. Considerazione che, nella società odierna, viene spesso fatta per lo sport, ma che appare significativo fare anche per la musica e la recitazione.
Molto divertente per il pubblico, infine, è stato il riferimento scherzoso a luoghi e costumi della città di Catanzaro. Piazza Roma, la funicolare, piazza Matteotti, il morzello e un noto amaro calabrese sono stati infatti chiamati in causa nel corso della recitazione, diventando parte di un copione nel quale sono stati messi in evidenza tanto aspetti tragici quanto lati comici e divertenti dei temi e dei personaggi rappresentati nel musical. E' stata dunque una serata che è trascorsa via leggera, con una platea soddisfatta e messa nelle condizioni tanto di sorridere quanto di riflettere, nella speranza che, al rientro a casa, ci si possa sentire un po' più arricchiti nell'animo. Perché la vita è difficile, ma “ci sta o mar for”, come dice la ormai nota colonna sonora della serie, intonata in chiusura di spettacolo.
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