di NICOLA FIORITA*
Da lì, Giovanni Vercillo fu condotto con altri prigionieri civili e militari nelle Cave Ardeatine dove cadde da martire, fucilato per ritorsione all’attentato di via Rasella. Giovanni all’epoca aveva soltanto 35 anni. A lui, la città di Catanzaro, dopo la guerra, ha dedicato significativamente una delle sue vie centrali. Una di quelle strade che ogni giorno percorriamo immersi nella routine quotidiana, a volte senza pensare che porta il nome di un giovane uomo valoroso, alla cui memoria la nostra comunità deve guardare ancora con gratitudine, per aver compiuto un scelta di campo a favore della libertà e della democrazia, fino a perdere la vita. Al coraggio di Giovanni, alle sue sofferenze e al suo sacrifico, il pensiero affettuoso e riconoscente di tutti i suoi concittadini catanzaresi”.
*sindaco di Catanzaro
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