di TERESA ALOI
Che l'ordinanza abbia faccia discutere non c'è alcun dubbio. Ma, con ogni probabilità, era proprio questo l'intento del sindaco di Belcastro, Antonio Torchia, che ieri, ha "vietato" ai suoi cittadini con tanto di ordinanza di ammalarsi. LEGGI QUI L'ORDINANZA.
E, forse, qualcosa si smuoverà.
"L'ordinanza- ha spiegato il primo cittadino - nasce dal disservizio che insiste dal giugno 24 a causa della carenza di medici. Eppure ci era stato assicurato che nel mese di novembre il disservizio sarebbe stato risolto. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato durante le festività natalizie dove abbiamo avuto picchi di 6000 presenze giornaliere". Il 29 dicembre scorso, ad esempio "quando persone che necessitavano di assistenza medica hanno trovato la porta della postazione di continuità assistenziale chiusa con su il cartello che invitava a recarsi al pronto soccorso di Catanzaro". Oltre 45 chilometri di distanza dal centro della Presila catanzarese: non certo facile per una popolazione anziana che magari non guida più.
Decine e decine di pec inviate all'Azienda sanitaria di Catanzaro " rimaste senza una risposta - ha aggiunto il sindaco Torchia- e intanto la gente sta male. Nasce da qui l'ordinanza provocatoria ma allo stesso tempo veritiera". Ora, non resta che attendere che qualcosa si smuovi e i cittadini di Belcastro possano tornare "a uscire da casa, viaggiare o fare sport, e non restando il maggior tempo possibile a riposo"
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