di FRANCESCO IULIANO
“Più di 200 screening effettuati in otto ore. Ci dispiace per i tanti cittadini che, arrivati in ritardo, abbiamo dovuto dire di no”.
E’ quanto ha detto, tra soddisfazione mista a rammarico, il past presidente di Fadoi Calabria (la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti), Raffaele Costa, al termine della Prima Giornata Nazionale della Prevenzione, organizzata dai medici e infermieri di Fadoi e Animo con il patrocinio di Croce Rossa Italiana, Istituto Superiore di Sanità, Osservatorio Medicina di Genere e Wellness Foundation.
Per l’intera giornata di sabato 20 aprile scorso, Piazza della Resistenza, a Crotone, ha ospitato la manifestazione in rappresentanza della Regione.
Ventuno, infatti, le città italiane in cui, dalle 9 alle 18, i medici hanno accolto la cittadinanza per far conoscere le attività di prevenzione in un contesto diverso, al di fuori dei luoghi istituzionali della cura. I cittadini, gratuitamente, hanno avuto l’opportunità di farsi visitare per valutare lo stato di salute generale e di conoscere eventuali rischi di patologie cardio-vascolari, ipertensione arteriosa, dislipidemia, diabete, obesità, bronchite cronica, infezioni.
“Le malattie cardiovascolari, con una stima di circa 17 milioni di decessi all’anno - ha fatto sapere Raffaele Costa, attuale Direttore dell’Unità Operativa Complessa Medicina Interna dell’Ospedale Civile San Giovanni di Dio di Crotone -, rappresentano oggi la prima causa di morte nel mondo. In Italia le malattie cardiovascolari sono responsabili del 35.8 per cento di tutti i decessi, superando i 230mila casi. Secondo recenti dati epidemiologici, il 10.4 per cento di tutti i decessi è stato attribuito a malattie ischemiche del cuore ed il 9.2 per cento ad eventi cerebrovascolari. Le Malattie Cardiovascolari, in Italia, sono anche la prima causa di ricovero ospedaliero, con un trend in incremento, così come registrato in ambito Europeo. I progressi compiuti in campo sanitario hanno permesso di prolungare l’aspettativa di vita".
"Sebbene tale aspetto rappresenti un innegabile successo - ha aggiunto -, di contro esso ha reso la popolazione europea e mondiale, una popolazione “anziana” e quindi “fragile” in quanto gravata da comorbilità o precedenti malattie cardiovascolari. Infatti, non si è assistito ad una sufficiente riduzione della prevalenza ed incidenza dei fattori di rischio per le Mcv per le quali è aumentato in modo esponenziale non soltanto il tempo di esposizione ai singoli fattori di rischio, ma anche la possibilità di interazione reciproca tra loro. Accade, pertanto che la vita si sia prolungata ma non lo stato di ‘buona salute’. La prevalenza di fattori di rischio cardiovascolare come il fumo, il diabete, il sovrappeso e l’obesità, l’ipertensione arteriosa risultano in costante e continua crescita, così come la prevalenza di malattie come lo scompenso cardiaco e la Bpco. Per la preparazione di questa giornata - ha concluso Costa - devo ringraziare la dottoressa Maria Carmela Calindro per la collaborazione offerta”.
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