A Rende Paolo Guido: il magistrato che catturò Messina Denaro ospite del Rotary club

Nei giorni scorsi, presso il Villa Fabiano Palace Hotel di Rende, il Procuratore aggiunto della DDA di Palermo Paolo Guido, originario di Cosenza, alla presenza di quasi 200 persone, ha partecipato a un incontro-dibattito organizzato dal Rotary Club Rende - in interclub con i RC Cosenza Nord ed Acri - dal tema: “Magistrati: parliamone con Paolo Guido”.

L’evento è stato preceduto e accompagnato da rigorose misure di sicurezza poste in essere dalle forze dell’ordine, dovute all’importanza della presenza del magistrato, che ha diretto e coordinato le indagini che hanno portato all’arresto del boss Matteo Messina Denaro. Dopo i saluti istituzionali del Governatore Eletto del Distretto 2102 Dino De Marco, la presidente del Rotary Club Rende, Flora Maria Ritacca, ha introdotto la serata definendo Paolo Guido, “uomo riservato, grande lavoratore, lontano dai riflettori, che ha dedicato la sua vita a debellare il fenomeno mafioso”. La presidente ha avviato l’incontro con un messaggio di speranza che ha rappresentato il senso profondo dell’iniziativa, citando una delle frasi più note del giudice Giovanni Falcone: “la mafia è un fenomeno umano e come tale ha un inizio e una fine”. L’avvocato Francesco Chiaia ha moderato il dibattito, soffermandosi sulla problematica della separazione delle carriere in magistratura, e sottolineando più volte la professionalità di Paolo Guido, definendolo “magistrato ragionevole”.

Il Procuratore ha apprezzato l’iniziativa del Rotary Club Rende, affermando di essere commosso dall’accoglienza e dalla presenza di moltissime persone, ma definendosi “un modesto servitore dello
stato che non ha fatto nulla di straordinario”. Alla fine della relazione, che ha catturato subito l’attenzione di una sala gremitissima di persone partecipi e attente, il Procuratore Guido ha risposto alle tante domande ricevute dalla numerosa platea. In ultimo, il presidente eletto del Rotary Club Rende, Cav. Sergio Mazzuca, ha omaggiato il Procuratore Guido con il significativo “Telesio” realizzata dal suo laboratorio orafo.

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