
di GIANPIERO TAVERNITI
Una Calabria che in ogni angolo crea, festeggia l'arrivo del Santo Natale, seguendo le proprie tradizioni, esprimendo al meglio e in ogni modo i simboli collegati alla propria fede.
Come nel soveratese, si vedono luminarie luccicare dappertutto, si segnano gli appuntamenti per i suggestivi e magici presepi viventi, anche a Staletti l’atmosfera natalizia è calda, ospitale e molto "cullata", qualche giorno prima della festa più bella e più importante dell’anno, il Santo Natale. Un pomeriggio fresco che comincia a donare la temperatura invernale, qualche comignolo fuma continuo, per le strade diversi giovani e bar aperti che “servono” quei momenti di convivialità e di socialità nella comunità stalettese. Nel centro un maestoso e luminosissimo albero, al fianco della capanna di legno, dove troviamo la Sacra Famiglia, nella massima umiltà fra tanta paglia e legna. r le vie molti addobbi, una vistosa casa del Babbo Natale e luminarie per le vie del paese. Non passa inosservato il cartello che, ci indica la Via del Vischio che ben illuminata e adornata con dei cuori, ci indica frasi forti e calorose del Santo Natale che invocano all’unità della famiglia.
La famiglia, il nucleo degli affetti, dell’unione e dell’ amore, oggi "pesanti paroloni" quasi in disuso e non diffuse, in questi periodi di grandi conflitti mondiali che, non si placano ma vengono alimentati dalla barbaria umana dell’essere i più forti e potenti. Non poteva mancare una location importante, quale quello del presepe, un altro simbolo importante che si esprime nell’arte di diversi autori artigiani stalettesi e non. In una sala nel complesso del convento di S.Gregorio Taumaturgo, troviamo una importante e ricca mostra che, espone diversi presepi che vengono dalla creatività degli autori, dal classico napoletano in legno, al più tradizionale in una barca dove di sfondo troviamo la rete dei pescatori, ad altri in sagome di legno ben lavorate e rifinite. Alla prima edizione questa mostra,apre la riflessione a tramandare questo importante simbolo che, il parroco cittadino Don Rosario Greto, insieme agli artisti Gregorio Mercurio, Zanzale Leonardo, Antonio Vaccaro,Riillo Maria, il Prof. Pasquale Procopio, Antonio Agresta e Mimmo La Torre, con l’arte, la passione e la fede, nella spiritualità del luogo sacro nel convento di S.Gregorio, hanno offerto alla loro comunità e non solo.
Ci colpiscono tutti per la loro distintiva arte ed esecuzione, ma uno che ci assale nella lettura umana, è quello realizzato in una piccola barca di legno,presepe identitario che sembra volerci comunicare che tutti gli uomini siano sulla stessa barca ed uscirne dalle tempestose mareggiate delle guerre, è interesse di tutti, assodato che bisognerebbe remare unitamente nella stessa direzione, con i remi della pace. Rimaniamo arricchiti da questo pomeriggio natalizio a Stalettì in provincia di Catanzaro che, si unisce a tutti i centri della Calabria, in questo Santo Natale che dovrà essere quella dell’obbligo di osare, per cercare la pace che aldilà di tutto possa essere dignitosa per tutti i popoli che si combattono nel nome di avarizia e predominio territoriale.
Un regalo di sicuro non poteva mancare, quello riferito alla preziosa chiesa dell'Addolorata in centro al paesino catanzarese che, sentendo un intervista del vice Presidente della Provincia Francesco Fragomele che unitamente alla Sottosegretaria dell'Interno On. Wanda Ferro, quest'ultima molto sensibile al recupero della stessa, hanno confermato l'arrivo di un finanziamento, destinato al restauro delle opere interne al luogo sacro.
𝐋𝐞 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐢𝐧 𝐟𝐚𝐯𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐬𝐢 𝐯𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐞 𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐬𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐚, 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐞 𝐬𝐢𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, è 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞𝐫𝐥𝐞. 𝐅𝐢𝐧𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐂𝐡𝐢𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥' 𝐈𝐦𝐦𝐚𝐜𝐨𝐥𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐥𝐞𝐭𝐭𝐢, 𝐯𝐞𝐫𝐫à 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐮𝐫𝐚𝐭𝐚, 𝐫𝐞𝐜𝐮𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐢𝐠𝐧𝐢𝐭à 𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨 e poter avuto l'onore al recupero della stessa con delle mirate azioni mediatiche insieme al giornalista Salvatore Condito, gratifica il lungo viaggio in questa terra meravigliosa che, di certo non si fermerà , anzi continuerà linearmente in lungo e largo per la regione. Non rimane che vivere queste festività affinché la pace e la serenità, possano essere gli ingredienti principali, nella pietanza della società civile da servire non solo a Natale ed ognuno di noi poter diventare il miglior cuoco, nel saper infondere e proteggere.
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