"Sono 26 su 100 i prodotti italiani di eccellenza tutelati dall'accordo raggiunto dalla Commissione europea con la Cina. Un numero davvero esiguo rispetto a tutto il Made in Italy che subisce perdite economiche enormi a causa della contraffazione e del cosiddetto italian sounding. Oltre 100 miliardi il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo (dati Coldiretti febbraio 2019) e purtroppo la Cina è uno dei Paesi con maggiore incidenza del fenomeno".
E' quanto afferma, in una nota, l'europarlamentare Laura Ferrara, del Movimento 5 stelle
"Nella lista dei 26 - prosegue Ferrara - non trovano posto purtroppo l'olio extra-vergine d'oliva, la 'nduja di Spilinga, la cipolla di Tropea, le lenticchie di Altamura o i pomodori di San Marzano. Tutelare questi e tantissimi altri prodotti equivale a tutelare prima di tutto i consumatori rendendoli consapevoli di ciò che acquistano, ma anche i produttori e quindi le economie dei Paesi di provenienza. Nella lista, ad eccezione della mozzarella di Bufala Campana, non vi è traccia di prodotti del Sud Italia. eppure sono innumerevoli i prodotti che in Cina, così come in tutto il mondo, ci invidiano e cercano di imitare".
"L'Europa - sostiene ancora l'europarlamentare M5s - deve essere più incisiva nella protezione dei prodotti italiani con politiche commerciali chiare e che garantiscano regole comuni sulla trasparenza di origine del prodotto".
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