Addio a Nunzio Lacquaniti, Furriolo: "Rimarrai nell’anima di questa città"     

di MARCELLO FURRIOLO

Con la scomparsa di Nunzio Lacquaniti Catanzaro perde un cittadino di Calabria, che ha onorato la sua vita ricca di interessi civili e culturali. Figlio della Magna Graecia, innamorato allo spasimo dei colori e delle atmosfere della sua Palmi, del blu del mare e dell’infinito abbraccio al cielo della Varia, patrimonio dell’Umanità, dell’eco lontano del canto di Leonida Repaci “Quando fu il giorno della Calabria”. Erede generoso e raffinato di una grande famiglia di intellettuali e geografi dell’umano, Nunzio ha coltivato con passione, entusiasmo e profonda competenza il collezionismo delle stampe rare sulla storia, i costumi, i volti, le tradizioni popolari, i borghi e le contrade della Calabria più autentica. Ha portato a Catanzaro la sua grande umanità, la sua larga generosità, l’ educazione innata e la  signorilità, mettendole a disposizione delle persone più umili e delle istituzioni tutte, a prescindere del colore politico. Nunzio ha cercato con entusiasmo di seminare il fiore della cultura della sua terra, intrecciando iniziative, proposte, idee, inseguendo l’utopia del bello in un rapporto spazio temporale che aveva perennemente al centro la sua Calabria e i profumi della Costa viola

La sua grande disponibilità verso gli altri lo ha portato a cedere alle lusinghe della politica, che gli ha mostrato anche il volto beffardo, specie quando le regole le dettano i mestieranti del potere locale. Una parentesi non felice a Catanzaro, che, però, non ha minimamente sfiorato il suo sorriso e il tratto di gentiluomo d’altri costumi, in una città che sa apprezzare, specie nel forestiero cortese, la traccia indelebile della sua presenza e l’alto spessore della sua umanità e della sua cultura.

Ora potrai accarezzare lassù nell’azzurro dei Giusti il volto radioso dell’ Animella, che illumina da Palmi la tua amata Calabria. Ciao Nunzio, rimarrai nell’anima di questa città.     

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