"Adolescenti tra fragilità e potenzialità": la riflessione di un docente dal dibattito al "Fermi" di Catanzaro

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images "Adolescenti tra fragilità e potenzialità": la riflessione di un docente dal dibattito al "Fermi" di Catanzaro
Filippo Coppoletta
  28 novembre 2024 16:59

di MAURIZIO SCARANTINO*

Si è tenuto nella settimana scorsa,  un incontro, nelle classi IB e IIB del Liceo  Fermi di Catanzaro, indirizzo scienze umane con opzione economico-sociale, con il giornalista Filippo Coppoletta, dedicato a un tema quanto mai attuale: l’uso continuo dei social media da parte degli adolescenti e il fenomeno del cyberbullismo.

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Coppoletta, ha introdotto il suo intervento con un’analisi lucida del contesto in cui vivono i giovani di oggi, sottolineando come i social media rappresentino un aspetto centrale della loro quotidianità. Tuttavia, ha evidenziato che l’uso prolungato di queste piattaforme – stimato in circa più di due ore al giorno per la maggior parte degli adolescenti – può portare gli adolescenti a chiudersi in sé stessi, sostituendo le relazioni reali con quelle virtuali. Questo isolamento digitale spesso amplifica fragilità emotive e difficoltà comunicative, creando un circolo vizioso che può sfociare in insicurezza e solitudine. Promuovere un uso moderato e consapevole dei social è fondamentale per favorire relazioni autentiche e una crescita personale sana.

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Uno dei momenti più significativi della discussione è stato il fenomeno del cyberbullismo, attraverso la presentazione di casi reali, tra cui quello del rinomato “ragazzo dai pantaloni rosa”. Questo episodio ha messo in luce come il web possa trasformare gesti innocui o scelte personali in bersagli per critiche e attacchi feroci.

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Il ragazzo, vittima di commenti denigratori e offensivi solo perché indossava dei pantaloni di colore rosa, a seguito di una lavatrice sbagliata, è diventato simbolo di quanto i social media possano amplificare atteggiamenti discriminatori, spesso scatenati dall'anonimato e dall'impunità percepita dagli aggressori. La sua storia ha anche acceso un dibattito sul peso degli stereotipi di genere e sull'importanza di educare i giovani al rispetto e all'accettazione delle diversità.

Durante l’incontro è emersa anche una riflessione più ampia sul conformismo sociale e sull’importanza di educare i giovani a sviluppare un senso critico e di non basarsi sulle scelte o azioni degli altri. In un'epoca in cui le tendenze digitali sembrano dettare legge, è fondamentale ricordare che ognuno ha il diritto di fare le proprie scelte senza essere trascinato nel gregge. La pressione a conformarsi agli altri, soprattutto sui social, può essere forte, ma essere fedeli a se stessi è il vero segreto per vivere autenticamente. Non è necessario seguire il flusso per sentirsi accettati: a volte, la vera forza sta proprio nell'andare controcorrente e fare ciò che ci rende davvero felici, senza preoccuparsi troppo di cosa pensano gli altri.

Il relatore, ha sottolineato la necessità di una maggiore responsabilità condivisa: da parte delle famiglie, che devono accompagnare bambini e adolescenti nel loro percorso di crescita digitale, delle scuole, che possono promuovere percorsi educativi mirati, e delle stesse piattaforme, chiamate a vigilare su comportamenti inappropriati.

L’incontro si è concluso con un messaggio di speranza: i mass media, se usati con diligenza e creatività, possono rappresentare un’opportunità straordinaria per gli adolescenti. In un mondo dove basta un click per fare nuove conoscenze, è sempre bene ricordare che sui social non tutto è come sembra. Dietro una foto perfetta o un messaggio accattivante potrebbe nascondersi chiunque. Insomma, meglio andarci cauti: conoscere gente online va bene, ma fidarsi al buio può riservare sorprese... e non sempre piacevoli!

Tutto ciò fa emergere un nuovo modo di fare lezione che attraverso il protagonismo attivo degli allievi e   l’interazione li porta ad essere più consapevoli e più coscienti nell’affrontare le sfide della vita e la scuola in questo riveste un ruolo importante in quanto agenzia educativa. La formazione autentica che porta al confronto, al dialogo, all’accettazione dell’altro deve rappresentare il punto prioritario e privilegiato di un percorso didattico che mette al centro sempre di più   l’allievo in quanto persona. Questa è la scuola in cui credere!

 

 *Docente di diritto ed economia Istituto d’Istruzione Superiore Enrico Fermi

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