Aggressione all'ospedale di Lamezia, Area Vasta Cgil: "Basta violenza contro chi cura"

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  26 aprile 2025 13:51

 L’ennesima aggressione ai danni degli operatori sanitari del Pronto Soccorso di Lamezia Terme riaccende il confronto, e la preoccupazione, sulla carenza di sicurezza in cui medici e infermieri sono costretti a lavorare nella tutela quotidiana del diritto alla salute e alla cura.

Sulla vicenda intervengono il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese, e il segretario della Fp Cgil Area Vasta, Franco Grillo, esprimendo «grande solidarietà a tutto il personale medico, infermieristico e socio-sanitario del Pronto Soccorso di Lamezia Terme», e chiedendo una riflessione profonda sulle condizioni di lavoro nei reparti di emergenza.

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«Non possiamo continuare a registrare episodi di violenza come se fossero eventi inevitabili – dichiarano Scalese e Grillo –. È necessario intervenire in modo deciso per rimuovere tutte le criticità che favoriscono il clima di insicurezza, a partire dalla grave carenza di personale infermieristico e socio-sanitario, che espone i lavoratori a ulteriori rischi e pressioni».

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La Cgil Area vasta sottolinea come il Pronto Soccorso di Lamezia, «merita un sistema di protezione efficace, continuo e adeguato, capace di prevenire situazioni di pericolo e non solo di intervenire a danno avvenuto».

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«Questi episodi – aggiungono – mortificano l’impegno quotidiano di chi, con sacrificio e competenza, garantisce la prima risposta ai bisogni di salute della cittadinanza. È inaccettabile che il luogo simbolo della cura e della speranza diventi teatro di violenze. Non servono solo misure tampone: occorre un vero e proprio cambio di paradigma nella gestione della sicurezza e dell'organizzazione del lavoro nei presidi di emergenza».

La Cgil Area Vasta, infine, ribadisce la necessità di aprire un confronto immediato con la direzione dell’Asp di Catanzaro: «Serve un investimento serio in termini di risorse umane, tecnologiche e di sicurezza, perché garantire la serenità di chi lavora è un dovere verso tutti i cittadini che chiedono salute e dignità».

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