di MARCO VALLONE
Una buona partecipazione di pubblico, nonostante la pioggia ed il meteo non proprio favorevole, ha accolto questa mattina Alessandro Di Battista, vice presidente dell'associazione “Schierarsi” ed ex esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, presso il Park Hotel “Le Dune” sito nel quartiere Giovino di Catanzaro.
L'obiettivo di giornata è stato quello di presentare gli obiettivi dell'associazione ai cittadini calabresi. Dopo una prima tappa a Corigliano Rossano nella giornata di ieri, oggi Di Battista, insieme al presidente dell'associazione, Luca Di Giuseppe (classe '97), al professore di diritto privato e componente del gruppo territoriale catanzarese dell'associazione, Fulvio Gigliotti, e ad altri associati, ha incontrato le varie persone giunte in sala per invitarle a prendere posizione, in un momento storico nel quale, secondo quello che appare essere il pensiero dell'associazione, vi sarebbe un eccesso di conformismo e di indifferenza. E allora le ragioni per “schierarsi” sarebbero molte, su vari temi: dalla Palestina all'Ucraina, passando per la lotta alla criminalità organizzata e una proposta, anche, sulla necessità di istituire una casa farmaceutica pubblica.
“E' bello tornare qua” ha affermato Alessandro Di Battista, non nuovo alla presenza nel territorio catanzarese. Infatti, ha raccontato, “feci l'insegnante di tennis a Simeri Crichi. Quindi questa terra mi piace, ho un sacco di ricordi”. Venendo al tema di giornata: “Noi siamo un'associazione culturale che fa politica al di fuori delle istituzioni – ha evidenziato -, lo facciamo senza denaro pubblico. Soltanto per tentare, come cittadini, di migliorare il nostro Paese e prendere delle posizioni nette, parlare di questioni scomode, avere il coraggio di schierarsi a favore dei più deboli, a favore del pubblico, a favore del popolo palestinese. Contro la guerra e contro le sanzioni alla Russia, a favore dei diritti civili, dei diritti sociali, dei diritti economici. Siamo cittadini al di fuori delle istituzioni che decidono di dedicare del tempo a disposizione per tentare di migliorare la società in cui viviamo. Ho dei figli e ci tengo al mio Paese”.
Alessandro Di Battista si è poi soffermato sul pensiero che ha relativamente all'attuale panorama politico: “La Meloni ha ancora consenso in virtù, senz'altro, di alcune sue capacità nonostante una serie di fallimenti che poi vengono sapientemente nascosti con le solite armi di distrazione di massa utilizzate dal governo. L'opposizione è molto, molto debole in generale. Tant'è che molti cittadini smettono di votare: questo è un problema grave, no? Tanti cittadini si sentono delusi, smettono di votare, e pensano che il voto sia diventato un esercizio inutile, perché tanto le decisioni non vengono neanche prese dalla Meloni, ma magari da qualche consiglio d'amministrazione di banche d'affari, fondi finanziari, fabbriche di armi o case farmaceutiche che contano di più pure dei parlamenti eletti. Per questo serve – ha sottolineato – tentare di ricostruire un rapporto fiduciario con i cittadini e costruire una comunità capace di prendere posizioni politiche. Altrimenti il sistema finanziario è troppo forte. E' molto più forte della Meloni eh, la Meloni è una che prende ordini politici”.
Per quel che concerne una traiettoria, una proposta politica, pensata anche per la Calabria, Di Battista ha rilevato come “noi siamo nati non con l'idea di trasformarci in movimento politico, me neanche lo escludiamo. Questo dipenderà dalla capacità della nostra associazione di costruire consenso e partecipazione. Oggi siamo 5000 iscritti: se gli iscritti dovessero diventare 50000 faremo delle valutazioni”. La Calabria è la terra degli ultimi, è stato fatto notare: “Verissimo, ma in generale è l'Europa che è proprio in crisi e non esiste più. Guardate che il mondo sta cambiando in modo radicale: il vecchio continente è sempre più vecchio. La Germania era il motore economico d'Europa e oggi è un Paese sostanzialmente in recessione perché le sanzioni alla Russia hanno colpito maggiormente l'Europa rispetto alla Russia. L'Italia è un Paese satellite degli Stati Uniti d'America, e per ottenere qualche sconto sui dazi la Meloni sta svendendo la presunta sovranità di cui parla: non è mai stata una sovranista. Dovevamo interpretare un ruolo importante nel Mediterraneo – ha affermato Di Battista -, addirittura come ponte con la Russia. Storicamente siamo sempre stati così legati, prima addirittura con l'Unione Sovietica e poi con la Russia, mentre oggi non ci vuole più nessuno perché ci comportiamo come satellite degli americani. Poi questo si ripercuote anche nelle nostre case: guardate il prezzo del gas e l'inflazione. Quanto costa vivere, quanto costa mettere su famiglia, e in regioni dove vi sono anche sacche di povertà evidenti, come la Calabria, la vita è ancora più complicata”.
Sulla povertà: “Guardate che la povertà oggi è estremamente diffusa. Oggi si è poveri anche se si lavora – ha aggiunto -, un tempo non era così. Mio papà è di Civita Castellana, nel viterbese: un operaio ceramista, con uno stipendio, campava un'intera famiglia. Oggi non bastano due stipendi per andare avanti”. Per quanto riguarda il tema della criminalità organizzata, di cui, secondo il procuratore nazionale antimafia Melillo, si parla troppo poco, Di Battista ha affermato: “Vero, ma non solo. La battaglia che oggi il governo sta combattendo contro la magistratura è un favore che si fa al crimine organizzato. Vedete, io sono amico del dottor Di Matteo che mi ha sempre spiegato che senza la corruzione le cosche non sarebbero così forti. Oggi la mafia si è trasformata: è veramente mafia S.P.A. E anche la corruzione si è trasformata, non esistono più politici che prendono le bustarelle da 3 – 4mila euro. Esistono le maxiconsulenze, politici vengono pagati per fare grandi conferenze pagati decine di migliaia di euro. Questa roba qui oggi abbiamo, e purtroppo le cosche si sono trasformate. Per questo occorrerebbe dare strumenti maggiori alle forze dell'ordine e alla magistratura, e invece – si è chiesto Alessandro Di Battista – di cosa parliamo? Della separazione delle carriere. E' un falso problema: qual è la percentuale di magistrati che passa da essere inquirenti a giudicanti? Irrisoria. Cosa serve in realtà? Qual è il meccanismo e il pensiero di questi personaggetti che stanno al governo? Primo step è iniziare a controllare la magistratura dal punto di vista politico. Questa è la logica. E prossimo step quale sarà? Magari togliere l'obbligatorietà dell'iniziativa penale, per magari fare sottostare sempre di più la giustizia alla politica. Ma nel nostro Paese i colletti bianchi non ci vanno in galera. Andate a vedere la percentuale di colletti bianchi in Germania e in Italia. Eppure il nostro è un Paese estremamente corrotto, dove ci sono quattro gruppi criminali potentissimi che si rafforzano grazie alla politica. In carcere ci vanno soltanto i poveri cristi in questo Paese”.
Infine, cosa distingue l'associazione “Schierarsi” dal Movimento 5 stelle? “Questa è un'associazione culturale, non è un movimento politico. Non è che stiamo qui a Catanzaro Lido perché si vota o chiediamo i voti. Siamo cittadini che coinvolgono altri cittadini in battaglie politiche al di fuori delle istituzioni. Per me il movimento è stato una bellissima esperienza della mia vita passata, quindi guardo avanti”.
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