All’Immacolata una messa per Papa Francesco, Maniago: “Non ci sarà un altro Papa come lui”

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Domani al Santuario di Porto il pellegrinaggio diocesano del 25 aprile in memoria del defunto Pontefice

  24 aprile 2025 21:33

di CARLO MIGNOLLI

“Come non collegare, in qualche modo, proprio in un disegno della Provvidenza, la morte di Papa Francesco a questo grande giorno?” afferma monsignor Claudio Maniago, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, durante l’omelia della solenne celebrazione eucaristica in suffragio del Santo Padre Francesco, svoltasi questo pomeriggio presso la Basilica Maria dell’Immacolata di Catanzaro.

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Un momento di spiritualità e tanta partecipazione, iniziato alle ore 18, che ha visto riunita l’intera comunità diocesana, insieme a numerosi rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Presenti alla celebrazione, tra gli altri, il vicesindaco di Catanzaro Giusy Iemma, il Questore Giuseppe Linares, il Prefetto Castrese De Rosa e diverse autorità civili e militari. Le forze armate hanno partecipato in uniforme, in segno di rispetto e raccoglimento.

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Nell’ottava di Pasqua, mentre la Chiesa risuona ancora di gioia e speranza, l’Arcivescovo ha offerto ai presenti una riflessione intensa sul significato della scomparsa del Pontefice proprio in questi giorni: «Un laico ha detto che Papa Francesco ha voluto morire proprio in questo giorno per dimostrare una volta di più che era un discepolo di Gesù. Noi credenti abbiamo nel cuore che il caso non esiste, e che sicuramente la Provvidenza ha i suoi disegni».

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Parole accolte in un rispettoso silenzio, mentre il ricordo del Papa si intrecciava con le letture pasquali. Monsignor Maniago ha ripercorso il pontificato di Francesco, soffermandosi in particolare sulla centralità dell’annuncio evangelico: «Volete capire Papa Francesco? Guardate alla Pasqua del Signore, guardate a Gesù risorto. Perché quella è stata la sua forza: non voler altro che annunciare Gesù morto e risorto per noi».

Non è mancato un pensiero alla pace, tema cardine dell’eredità spirituale di Francesco: «È stato il grande interprete di questo grido, di più: di questo desiderio che è di Dio, che gli uomini vivano in pace. Lo ha continuato a dire fino alla fine, fino alle sue ultime parole, nel messaggio Urbi et Orbi».

L’Arcivescovo ha poi offerto una chiave di lettura del pontificato di Bergoglio: «Non ci sarà un altro Papa come lui. Il prossimo sarà un’altra persona, col suo carattere e metterà in gioco la sua umanità. Ma Francesco ci ha ricordato che anche il Papa è un uomo, scelto da Dio e chiamato ad essere testimone di Gesù Cristo».

Infine, un commosso omaggio alla vicinanza umana del Pontefice: «Non era soltanto una figura istituzionalmente importante, era davvero un testimone di Gesù Cristo che ha camminato accanto a noi. E ce lo ha detto con la sua vita».

La celebrazione si è conclusa con una preghiera corale. Domani, 25 aprile, la diocesi si ritroverà al Santuario di Porto per il tradizionale pellegrinaggio diocesano: un nuovo momento di fede e memoria viva, nel segno dell’eredità di Papa Francesco.

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