Il legale della famiglia Corasoniti scrive al sindaco Fiorita. Il trasferimento è previsto per mercoledì 19 aprile ma la nuova abitazione è senza arredi
17 aprile 2023 21:12di TERESA ALOI
"La famiglia Corasoniti nel rogo del 21 ottobre ha perso tutto, ivi compresi mobili, letti, suppellettili, oltre, come noto, la vita di ben 3 figli. Da quel momento, anche a causa delle gravissime condizioni di salute che affliggono 3 dei 4 sopravvissuti, con cadenza quasi quotidiana i miei assistiti sono costretti a recarsi presso strutture sanitarie, con conseguente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa, sostenendo al contempo ingenti spese per cure non rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale".
E' l'avvocato Giovanni Fioresta a scrivere direttamente al sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita che, proprio in queste ore, ha "ordinato" all'Aterp la consegna dell'immobile alla famiglia oggi ospite della Fondazione Città Solidale di don Puglisi, occupato qualche mese fa. Chiedendo che "l'ordinanza venga integrata", concedendo alla famiglia "di poter permanere nell’attuale sistemazione quantomeno sino al completo arredamento dell’immobile, e concedendo un mezzo comunale per poter procedere al trasporto ed eventuale montaggio delle donazioni già promesse da alcune associazioni".
"Oggi - scrive l'avvocato - è stata notificata l'ordinanza n. 195 del 17.04.2023 con la quale è stato disposto, in via di urgenza, l’affidamento di un’abitazione alla famiglia di Corasoniti Vitaliano, al fine “di evitare che vi possano essere ulteriori occupazioni durante lo svolgimento dei lavori di ristrutturazione”; in data odierna, prima della notifica del provvedimento, i miei clienti sono stati contattati dai competenti uffici e convocati oralmente per il 19 aprile 2023 alle ore 9.00 per la materiale consegna dell’immobile, con contestuale sgombero da quello attualmente occupato".
Eppure, e l'avvocato Fioresta lo scrive a chiare lettere, "la famiglia Corasoniti nel rogo del 21 ottobre ha perso tutto. L’ASP non rimborsa gran parte delle cure necessarie per lenire gli esiti delle gravissime ustioni, oltre ai continui gravosi esborsi necessari per recarsi presso una struttura pubblica sita in Napoli specializzata in ustioni infantili (ed a breve anche presso l’Ospedale Gaslini di Genova)".
Per il legale il provvedimento del sindaco " sebbene meritoriamente finalizzato a ripristinare un minimo di armonia in un nucleo già pesantemente provato, si scontra purtroppo con l’amara realtà dei Corasoniti, i quali di fatto tra circa 36 ore si ritroveranno collocati in un’abitazione a norma di legge, ma priva di qualsivoglia oggetto necessario a poter sopravvivere. Stante l’inesistenza di qualsiasi tipo di suppellettile, financo di una semplice rete con materasso, 2 invalidi totali con necessità di assistenza continua dovranno dormire per terra".
Tuttavia, Vitaliano Corasoniti "avendo ricevuto per le vie brevi comunicazione circa l’assenza di mobilio, si è già attivato presso alcune associazioni di volontariato, che potrebbero mettere a disposizione qualcosa per l’abitazione, purchè qualcuno provveda al trasporto dei predetti beni".
Nonostante "ci si rende conto che l’inefficienza del servizio sanitario regionale non può essere addebitata all’Ente da Lei condotto - scrive l'avvocato rivolgendosi al sindaco Fiorita - ma è parimenti vero che in assenza di denaro sarà pressochè impossibile comprare nel breve periodo anche il più banale degli oggetti di arredamento; il tutto senza dimenticare che, ad oggi, l’INPS non ha ancora liquidato le pensioni di invalidità già riconosciute, e pertanto la famiglia Corasoniti sta sopravvivendo solo grazie alle donazioni raccolte subito dopo l’incendio".
Da qui la richiesta a che "l'ordinanza venga integrata, concedendo al nucleo familiare da me assistito di poter permanere nell’attuale sistemazione quantomeno sino al completo arredamento dell’immobile, concedendo altresì un mezzo comunale per poter procedere al trasporto ed eventuale montaggio delle donazioni già
promesse da alcune associazioni. Il tutto con l’avvertenza che, in caso di sgombero dall’attuale sistemazione, sarò costretto a rivolgermi all’Autorità Giudiziaria con profili di responsabilità anche penale a carico dei funzionari preposti".
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