Alta velocità, il PD di Fagnano Castello si oppone alla volontà di cambiare il percorso ferroviario

"Insistiamo con forza sulla necessità inderogabile di convocare con immediatezza un consiglio comunale aperto sulla problematica ‘Alta velocità".

Lo scrive, in una missiva indirizzata al Sindaco e al consiglio comunale, il segretario del Circolo PD di Fagnano Castello, Natale Bellomusto.

"Come sostenuto nella prima richiesta del 24.12.2023, da giorni sulla stampa provinciale e meridionale circola la notizia della volontà  ministeriale,  regionale e di RFI di cambiare il percorso della linea ferroviaria dell'alta velocità. 
Riteniamo che tale problematica vada affrontata con immediatezza decisionale dalle istituzioni del comprensorio per tentare in tutti i modi  di evitare lo spostamento della suddetta linea ferroviaria sul tirreno Cosentino a danno totale del Pollino,dell' esaro , della  sibaritide, della destra crati e dell' area urbana cosentina.  
La linea Praja -Tarsia e' sicuramente più idonea a supportare e generare concrete iniziative per lo sviluppo del territorio e della mobilità.
E soprattutto servirebbe fasce  territoriali più ampie e  demograficamente molto più popolate.
La paventata linea tirrenica invece andrebbe a sorgere su un litorale che storicamente e' puntualmente esposto a rischi di mareggiate e quindi più costoso da realizzare. E su un  territorio vistosamente piu marginale rispetto a quello originario che invece insisterebbe su un’area enormemente più ampia con grandi agglomerati urbani. E ancora il litorale tirrenico e ‘ assai compromesso a livello geologico. 
Per tutte queste motivazioni ribadiamo l’estrema importanza di discuterne anche nel nostro comune e vi chiediamo di convocare il consiglio comunale aperto  a tutte le rappresentanze istituzionali e ai sindaci dei comuni del territorio e ai cittadini per fare fronte unitario  ed evitare un danno mortale a buona parte della Calabria.  
Perché Fagnano Castello è parte fondamentale della Valle dell’Esaro per cui ha il dovere civile e morale di fare sentire il proprio dissenso e opporsi a tale maldestro tentativo. 
Rispetto a tutto questo il silenzio non può prevalere, è necessaria una forte iniziativa istituzionale e sociale per salvare il nostro territorio da uno scippo colossale che affosserebbe le prospettive future. 

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