AMA Calabria, Luca Barbarossa a Lamezia con “Cento storie per cento canzoni”: l’intervista

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images AMA Calabria, Luca Barbarossa a Lamezia con “Cento storie per cento canzoni”: l’intervista

  28 novembre 2024 12:47

di CARLO MIGNOLLI

“Cento storie per cento canzoni”, questo il titolo dello spettacolo che il cantautore romano e conduttore di Radio2 Social Club Luca Barbarossa porterà in scena al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme sabato 30 novembre alle ore 21. Uno spettacolo che unisce narrazione e musica, tratto dall’omonimo libro dello stesso artista.

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Da Frank Sinatra a Vasco Rossi, dai Beatles a Lucio Battisti, Barbarossa racconta le storie, i ricordi e le emozioni che si nascondono dietro cento brani iconici che hanno fatto la storia della musica. Un viaggio tra generi e generazioni, che offre al pubblico l’occasione di scoprire la musica da un punto di vista personale e inedito.

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Barbarossa ha raccontato ai nostri microfoni la genesi del progetto, alcuni aneddoti e le sue fonti di ispirazione.

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“Cento storie per cento canzoni" è sia un libro che uno spettacolo teatrale: com'è nato questo progetto? È partito dall'idea del libro o dal desiderio di portare queste storie sul palco?

«Questo è un libro che parla di canzoni, che si possono anche ascoltare. All’interno c’è un QR code con la playlist completa delle 101 canzoni che racconto. Il mio sogno era da subito quello di portare il mio libro anche in scena, perché si presta molto al racconto da storyteller, alle storie che ci sono dietro le canzoni. Inoltre, si presta bene alla visualizzazione: utilizzo infatti un grande schermo su cui vengono proiettati filmati, immagini e foto che accompagnano ciò che dico e canto. Ovviamente c’è anche una parte musicale dal vivo».

Lo spettacolo parla di molti artisti, da Frank Sinatra a Vasco Rossi, passando per Battiato. Come hai selezionato i brani che racconti?

«Dovendo interpretare personalmente le canzoni, ho scelto brani che fossero vicini al mio percorso musicale, alla mia formazione artistica e anche al mio stile vocale. Ci sono brani di Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Paolo Conte, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Nat King Cole e tanti altri, come Don McLean o brani francesi come “Il disertore”. Sono canzoni che mi appartengono, che fanno parte del mio bagaglio culturale e che considero particolarmente significative. Sono tutte canzoni che ho sempre amato cantare».

Tra gli artisti che citi nello spettacolo, ce n’è uno in particolare che ha segnato la tua carriera?

«Tutti gli artisti che racconto hanno avuto un ruolo importante per me, altrimenti non li avrei scelti. Il libro nasce proprio da questo presupposto: selezionare canzoni significative, accompagnate da interpreti, autori e arrangiatori che in qualche modo hanno fatto la storia della musica. Nello spettacolo canto, ad esempio, brani di Francesco De Gregori, che è stato significativo per la mia carriera, così come lo è stato Dalla. Ogni canzone ha un peso».

Lo spettacolo ha già fatto tappa in diversi teatri. Hai notato una partecipazione da parte del pubblico più giovane?

«Finora i teatri sono stati pieni, con un pubblico di tutte le età. Cantando da più di 40 anni, ci sono spettatori che sono cresciuti con me e che oggi magari portano i loro figli ai miei concerti. Credo che questo spettacolo abbia anche un valore di memoria storica, utile soprattutto ai giovani. Scoprire il contesto storico e umano che sta dietro certe canzoni può essere arricchente per tutti, sia per la mia generazione, che quelle cose le ha vissute, sia per chi è venuto dopo e non le conosce bene».

C’è una storia o un aneddoto che racconti durante lo spettacolo che il pubblico sembra apprezzare particolarmente rispetto ad altri?

«Mi auguro che tutte le storie siano interessanti per il pubblico, perché ogni aneddoto e ogni canzone che ho selezionato ha per me un valore. Tuttavia, ci sono momenti particolarmente emozionanti, anche grazie al supporto delle immagini. Per esempio, racconto della vittoria di Gino Bartali al Tour de France del 1948, che contribuì a ricompattare gli italiani in un momento delicatissimo, subito dopo l’attentato a Togliatti. Risentire quella storia, vedere le immagini del trionfo di Bartali e le piazze piene, è come rivivere una vittoria ai Mondiali di calcio. È un episodio che emoziona molto, perché tocca corde profonde della nostra memoria collettiva».

C’è un artista che avresti voluto includere nello spettacolo ma che, per un motivo o per l’altro, è rimasto fuori?

«Sinceramente no. Con 100 canzoni, la selezione è stata ampia e credo di aver incluso tutti gli artisti che considero davvero fondamentali. Anzi, alcuni artisti ricorrono più di una volta».

Dopo questo tour, hai già in mente nuovi progetti o esperienze artistiche che vorresti intraprendere?

«Per il momento sono concentrato su questo. Ho pubblicato un libro, porto in scena questo spettacolo teatrale in cui interpreto canzoni di altri artisti, e conduco Radio2 Social Club tutti i giorni su Radio2 e Rai2. Direi che sono già abbastanza impegnato! Per il futuro, naturalmente, annuncerò i miei prossimi progetti a tempo debito».

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